IRARE v.

0.1 ira, ira', irà , irad, irada, iradhe, iradhi, iradho, iradi, irado, irai, iram, irando, irandosi, irao, irar, iraràe, irarci, irare, irarò, irarse, irarsi, irarssi, irarti, irasse, irassi, irati, irato, irava, ire, iriate, irò, irossi.

0.2 Lat. iratus.

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Dino Fresc. (ed. Contini), XIII ex.-a. 1316 (fior.).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Disticha Catonis venez., XIII; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.7 1 Pron. Provare un sentimento di dispetto, di sdegno (di fronte a un'ingiustizia, a un'offesa patita). 1.1 Provare un sentimento eccessivo e violento di sdegno, un desiderio incontenibile di rivalsa contro qno; provare rabbia, odio. 1.2 Provare sdegno o rabbia nei confronti di qno.

0.8 Zeno Verlato 02.09.2013.

1 Pron. Provare un sentimento di dispetto, di sdegno (di fronte a un'ingiustizia, a un'offesa patita).

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 391, pag. 575: Sovra tute maltate don' Deu e 'l mondo s'ira, / è l'om qe trata mal d'amig q'en lui s'enfìa...

[2] Disticha Catonis venez., XIII, prologo, pag. 41.13: No te irar sença p(er)ké.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.299, pag. 163: Ben se pò l'omo e dé irar / contra una cossa chi è mar, / che 'la no faza creximento, / <o> per atrui castigamento.

[4] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 43, pag. 58.1: E sovra tute cosse de' vardar lo rethor ke, enfina k' el à ben deliberado çò è de far, l' anemo so k' el sia quieto [[...]]. E dredo lo deliberar se de' irar temperadamentre...

1.1 Provare un sentimento eccessivo e violento di sdegno, un desiderio incontenibile di rivalsa contro qno; provare rabbia, odio.

[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 13-18, pag. 236, col. 1.8: uel Flegiàs che è sí veloce e corrente galleotto, hae per allegoría a significare lo disiderio de l'arrogante, lo quale è cossí pronto ad irarse e ad appetere vendetta.

[6] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 17.7, pag. 100: Irando fansi piusor inimici; / Volti concordi fanno amor lucente.

[7] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 22, pag. 174.30: si narra, che un medico, il quale doveva ricevere da uno tredici lire a termine di tre anni, ch' elli irandosi, ed essendo ammonito, che prendesse penitenza, ch' era infermo, non potè altro rispondere, se non: Tredici lire, e tre anni...

[8] Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 71, pag. 85.3: Dice che non dobbiamo essere subiti ad irarci, però che l' adirare è cosa da stolti e matti.

[9] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 32, pag. 41.7: Irarssi con lo core dentro et volere male mortale a lo suo proximo è peccato mortale. Mostrare la ira mortale del cuore de fuora et le parole, si è maore mortale, ma complire la ria voluntade et le rie parole si è maor peccato mortale.

- [Rif. a un ente inanimato].

[10] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1309, pag. 70: La mar à fieramentre irar / E molto l'à contribular, / Poi la farà si plana e monda / Q'el no parrà vento ni onda.

1.2 Provare sdegno o rabbia nei confronti di qno.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2078, pag. 67, col. 1: Quisti regi et imperatori, / Conti e markixi e grangi segnor / Si fon irati contra li descentre / De Jhesu Christe omnipoente.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 40: se lo pió potente alcuno offendrà, pió sigura cosa è a quello offeso partirsi che co· lui irarsi...

[3] Dino Fresc. (ed. Contini), XIII ex.-a. 1316 (fior.), 5.82, pag. 627: Par che 'nfluenza di malvagio cielo / irasse il tempo e la sua giuventute, / tollendole salute, / acciò ch'un'ora ben no· ll'incontrasse.

- Trans.

[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 213, pag. 190.1: Tristan se irà sovra Brunor, et sì fiere sovra lui tanto quanto el pote menar de alto ala força del braço.