FLAUTO s.m.

0.1 fiauti, flałte, flauti, flałti, flauto, fraśti, frauto, freśti.

0.2 Prov. flauta (DEI s.v. flauto 1).

0.3 Tesoro volg., XIII ex. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Tesoro volg., XIII ex. (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 [Mus.] Strumento musicale a fiato a canna circolare, nel quale il flusso d'aria prodotto dall'esecutore, indirizzato contro un bordo affilato, provoca la vibrazione della colonna d'aria contenuta, e l'apertura o chiusura dei fori, praticati sulla canna, determinano l'altezza dei suoni.

0.8 Ilaria Zamuner 03.07.2013.

1 [Mus.] Strumento musicale a fiato a canna circolare, nel quale il flusso d'aria prodotto dall'esecutore, indirizzato contro un bordo affilato, provoca la vibrazione della colonna d'aria contenuta, e l'apertura o chiusura dei fori, praticati sulla canna, determinano l'altezza dei suoni. || Benché l'iconografia medievale dimostri chiaramente l'esistenza di strumenti suonati sia in posizione trasversale, sia in posizione diritta, non č possibile stabilire a quale tipologia appartengano gli ess. del corpus.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 7, pag. 70.6: Onde l'una cantava molto bene con la bocca, e l'altra di flauto, e l'altra di cetera, e per loro dolce canto e suono facevano perire le navi che andavano per mare, udendole.

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 8, pag. 27.23: Lo cecino si č uno ucciello che č de grande corpo et č quasi tutto biancho et ave cotal natura ch'elli canta volontieri, e quando homo li sona uno stormento che ssi chiama arpa, sģ s'accorda con esso in cantare, sģ como lo f[laut]o co lo tamboro.

[3] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 17.13, pag. 376: e sonar a raccolta trombatori / e sufoli, flałti e ciramelle / e tornar a le schiere i feritori.

[4] Immanuel Romano, XIII/XIV (tosc.), 5.39, pag. 324: Chitarre e lļute - vļole e flałte, / voci alt'ed agute - qui s'odon cantare.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.119, pag. 309: Or son andai li lor tanbuti, / li xivoreli e li fraśti; / li strumenti e jugorai tuti / alantor son faiti muti.

[6] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 545.33: Licomede comanda che debbino ballare e fare festa agli greci baroni; fatti ha venire gli stormenti usati; bacinetti, tamburi e fiauti.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 66.24: Etiandeu lu cullegiu di li sunaturi di li chalamelli et di li flauti avi acustumatu di convertiri in sģ li ochi di lu populazu, quandu, intra li publici et privati festivitati, lu lur sunari et cantari manifestava tucti li jucaturi, cuverti li lur persuni di svariata vestimenta et cuverta etiamdeu la capu.