0.1 f: enatris, natrice. cfr. (0.6 N) otrix.
0.2 Lat. natrix, natricem (DEI s.v. natrice 1).
0.3 f Fatti de' Romani, 1313 (fior.), Riccardiano 2418-75: 1.
0.4 Non att. nel corpus.
0.6 N Sarą corruzione di una forma del tipo natrix, attraverso un umtris, l'otrix in Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 200.2, pag. 82: «Tesmondit' e Amorais assai vi sono, / Otrix e Parisals e Scitalisse»; cfr. Berisso, Intelligenza, p. 429.
L'es. dal Libro della cura delle malattie, cit. da Crusca (3) e (4) e passato a TB e GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 73-76.
0.7 1 [Zool.] Genere di serpenti Colubridi comprendente diverse specie, per lo pił acquatiche. [In partic.:] denominazione di una di queste specie.
0.8 Elena Artale 06.09.2013.
1 [Zool.] Genere di serpenti Colubridi comprendente diverse specie, per lo pił acquatiche. [In partic.:] denominazione di una di queste specie.
[1] f Fatti de' Romani, 1313 (fior.), Riccardiano 2418-75, pag. 64, col. 2.13: Lą sono li serpenti che noi aviamo nominati, et emorrois, e asmodites, e scitalis, et enatris, et parias, et prester, et tanti degli altri serpenti... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Fet des Romains, p. 604: «et scitalis et enatrix et parias».
[2] f Libro della cura delle malattie: Il marrobbio giova alle morsure ulcerate di quel serpente, che da' Fisici si appella Natrice. || Crusca (3) s.v. natrice.