0.1 enfortir, enfortisce, infortia, infortisse, infurtita, 'nfortido; f: infortir.
0.2 Da forte 1.
0.3 Angelo di Capua, 1316/37 (mess.): 1.
0.4 In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).
0.6 N L'es. del Libro della cura delle malattie, cit. a partire da Crusca (3), passato a TB e GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 73-76.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Diventare o rendere più solido e vigoroso, irrobustire (anche pron.). 2 Prendere un sapore forte, diventare acido.
0.8 Sara Ravani 11.09.2013.
1 Diventare o rendere più solido e vigoroso, irrobustire (anche pron.).
[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 139.14: et di qual forza l' alma terra di Italya sia infurtita et a quali hura fu cumbactutu et di quali armi.
[2] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 23.43, pag. 159: Et Laçaro se exalta / del male abuto, et tu in tormenti grevi / te 'n rimarai, ch'el se infortisse et spalta / fra voi et noi una proffunda valle, / che ben seria legero qual l'asalta - .
[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 10.15: Però vi dico che 'l gioco mi spiace / e al presente non ò polso o vena / che pensi di spinar cotal vassello; / anzi voglio esser fervido e sagace / ad enfortir al mio poder la lena...
[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 10, pag. 141.18: la fatiga temperata esvelgia lu caldo naturale, la soverchia consuma lu spirito et le virtudi, la temperata enfortisce le virtudi del c. et fa quillo padire como è bisongio.
2 Prendere un sapore forte, diventare acido.
[1] f Libro della cura delle malattie: Siccome per far bene infortir l'aceto è necessario, ec. || Crusca (3) s.v. infortire.