TETTA s.f.

0.1 teta, tete, tetta, tette.

0.2 Lat. titta (DELI 2 s.v. tetta). || Lo stesso etimo anche in Nocentini s.v. tetta, mentre DEI s.v. tetta propone una forma ricostruita *titta. Tutti respingono l'ipotesi di una origine germanica, sostenuta invece da Castellani, Gramm. stor., p. 74 n. 123.

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7.

In testi sett.: Esopo ven., XIV.

In testi mediani e merid.: Ridolfo, Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.).

0.5 Locuz. e fras. dare la tetta 1.1; pigliare le tette 1.2.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Anat.] Lo stesso che mammella. Meton. Capezzolo. 1.1 Fras. Dare la tetta: allattare. 1.2 Fras. Pigliare le tette: essere allattato.

0.8 Sara Ravani 02.10.2013.

1 [Anat.] Lo stesso che mammella. Meton. Capezzolo.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 24, pag. 419.4: Onde, sì come, nato, tosto lo figlio alla tetta della madre s'apprende, così, tosto come alcuno lume d'animo in esso appare, si dee volgere alla correzione del padre, e lo padre lui amaestrare.

[2] Ridolfo, Tenz. con Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.5.14, pag. 171: Fanciullo se' che t'aninne ed ànetre, / or sace come tu farai sul cinque, / ché mal t'aproda la tetta [per] fin qui!

[3] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 16.77, pag. 80: questo iddio / com'una gotta d'oro risplendente / trasformato e cadendo, lui vid'io / gittarsi in una torre prestamente / a una giovinetta ch'entro v'era, / per ben guardarla, chiusa strettamente; / il qual forse l'amava oltra maniera / dovuta, ed infra sue bianche tette / e belle in piova gir lasciato s'era.

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 17.84, pag. 52: dal giorno che di Fausto Laurenza / li fe' sentire il mel de le sue tette, / in sino al fine che l'alta Potenza, / com'hai udito, lo trasse suso al cielo...

[5] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 55, pag. 58.39: Digando Yhesu queste parole et parlando a la turba, levò la voçe soa una femena dentro la turba e disse: «Beato lo ventre che ti portoe et [le] tete che tu su(r)gesti».

[6] Esopo ven., XIV, cap. 28, pag. 27.13: per guiderdon debi bevere delo so dolcie lacte imperciò ch'ela te salva le so dolcie e piene tete».

- [Rif. a un animale].

[7] F Giustino volg., XIV (tosc.): Ma la Fortuna guardando alla origine dei Romani, presentò quelli fanciulli ad una lupa che li notricasse, la quale avendo perduti i lupicini, cercando votarsi le piene tette, fecesi balia di quelli fanciulli. || Calori, Giustino, p. 524.

[8] F Donato degli Albanzani, De viris illustribus volg., XIV sm. (tosc.): del cui latte egli furono nutricati, traendo con gli labbri il latte delle tette della detta fiera, e la lupa leccandogli... || Razzolini, Vite, vol. I, p. 13.

1.1 Fras. Dare la tetta: allattare.

[1] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 1, pag. 1.28: En quelo convito eravi una femena, et avea un fantino en collo involto en li panni e davagi la teta...

1.2 Fras. Pigliare le tette: essere allattato.

[1] F Vangeli volg., XIV (tosc.): ogni maschio che piglia le tette è chiamato santo di Dio... || Cigogna, Vangeli, p. 46. Trad. il lat. adaperiens vulvam.