0.1 enlumenado, illumenato, illuminado, illuminai, illuminata, illuminate, illuminati, illuminatissima, illuminato, illuminatu, illuminay, iluminata, inluminada, inluminado, inluminato.
0.2 V. illuminare.
0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Egidio Romano volg., 1288 (sen.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>.
In testi sett.:Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Poes. an. bergam., XIII ex.; Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).
In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).
In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).
0.7 1 Risplendente della luce (del sole). 1.1 1.1 Risplendente di luce (divina). 2 Che ha ricevuto il dono della vista. Cieco illuminato. 3 Sost. Chi conosce profondamente una materia.
0.8 Veronica Ricotta 30.04.2014.
1 Risplendente della luce (del sole).
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 2, cap. 2a, pag. 57.14: sì ke sempre una parte de lei ène illuminata e l'altra ène tenebrosa e oscura; e la luna non è in uno corso col sole ma movesi in contrario al suo movimento naturale...
[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 3, 118-132, pag. 54, col. 2.4: 'a lume spento' çoè de notte, quando per lo radiar del sole l'aer non è inluminada...
- Fig.
[3] Poes. an. bergam., XIII ex., 3, pag. 66: Ave Maria, virgen beata, / mader de Crist glorificata, / stella del mar iluminata / con gra splendor...
1.1 Risplendente di luce (divina).
[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 394, pag. 614: et [s'] el ve plas entendre, quand eu l'avrò splanadho, / çascun de voi avrà lo cor enlumenado.
[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 17, pag. 181.17: La seconda si è, ch'elli abbiano il loro desidèro bene temperato e bene addrizzato. La terza si è, ch'ellino sieno sani ed abbiano il loro intendimento illuminato di scienza.
[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 4, pag. 23.32: quando l'omo è dirozato sì li de' dire pui forte cose; e quando viene che è illumenato, sì li de' dire tutte le divine Scripture per longo e per lato...
[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 625.32: Il sesto si è il dono dello intelletto; cioè illuminato di buona e diritta ragione secondo la natura creata, non corrotta.
[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 62.29: e fera chi no fon mae usi de recever special benefitij né singular gratie da la providencia divina chomo gli Çue', e no fon mae illuminai né amaistrai per alcuna leçe né per meraveglie né per comandamenti né per altre ovre
[6] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 4, 43, pag. 75.25: cum lacreme et amaritudene començà a plançer la negligencia soa del tempo passado e fo da poy sì devotissimo e inluminado che ogn' omo sende meraveià e merità la gratia de Dio in lo dito monastero.
[7] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De eodem, vol. 1, pag. 142.5: che la Soa volu(n)tae sya fayta in noy, cossì como ela è fayta in lo cel, zoè co(m) li s(an)c(t)i angeli chi sum i(n) cell illuminay e co(n)firmay in Deo...
- Fede illuminata.
[8] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 102.8: perocch'elli hanno il cuore, e li occhi del cuore, e lo 'ntendimento e la volontà sì chiara, e sì netta ch'elli veggono Dio, e credono per fede illuminata, e per fede ben ferma, sì come noi avemo detto.
2 Che ha ricevuto il dono della vista. Cieco illuminato.
[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 5, par. 1, vol. 1, pag. 80.13: Item, perkì Iuhanni sulu scrissi lu miraculu di lu vinu in li noczi, lu sermuni di lu corpu di Cristu, lu miraculu di la probatica pissina, lu miraculu di lu checu natu et illuminatu, lu miraculu di Lazaru mortu et resussitatu, et alcuni autri cosi?
[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 23, vol. 1, pag. 152.2: Cussì lu checu illuminatu, poi ki fu per gracia illuminatu, illu vidia naturalmenti comu nui.
3 Sost. Chi conosce profondamente una materia.
[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 17.22: Questo modo di conoscere ristora il difetto delli altri conoscimenti; chè veggiamo, che se alcuno è privato del vedere, è bisogno, che creda alli illuminati di quelle cose...
[u.r. 28.06.2016]