INSANGUINATO agg.

0.1 ensanguenate, ensanguenato, insanguenati, insanguinato, insanguinata, insanguinate, insanguinati, insanguinato, 'nsanguenata, 'nsanguenato, 'nsanguinata, 'nsanguinate, 'nsanguinato.

0.2 V. insanguinare.

0.3 Poes. an. urbin., XIII: 1.

0.4 In testi tosc.: Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.); Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Macchiato del sangue che proviene da una ferita; mescolato con sangue. 1.1 [Rif. ad un eccidio:] che provoca spargimento di sangue. 1.2 [Rif. a chi ferisce o uccide:] macchiato del sangue altrui.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 10.04.2013.

1 Macchiato del sangue che proviene da una ferita; mescolato con sangue.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 10.55, pag. 558: Veiote, fillo, insanguenato / e ttut[t]o quanto allivedato...

[2] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 26.21, vol. 1, pag. 185: Le sue membra delicate / fuoro stese e tirate, / tutti quante insanguinate / e kiavato in su la croce.

[3] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.109, pag. 498: «Sora, veduto avemo / uno omo ke credemo / ke aia nome Cristo, / ma è ssì bactuto e ppisto, / alliso e 'nsanguenato...

[4] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 67, pag. 127.12: «Mostratemi la gonella, s'ella ee insanguinata, e ditemi bene per veritade se voi l'avete morta».

[5] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 127.5, pag. 53: Il mar iera vermiglio e 'nsanguinato, / budella e braccia e gambe e busti e cuori / vi s'atuffavan da ciascuna parte.

[6] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 174, pag. 234.32: "Bel figliuolo, molto vegho vostro viso insanguinato, e medesimamente lo corpo in più luogora...

[7] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 101, pag. 59.12: e in cotale modo le ribelle mani, divise dalli loro corpi e sparte nella insanguinata terra, furono in amaestramento a tutti gl'altri di non ardire di comettere il simigliante.

[8] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 136.10: Ecco i fanti di Penteo tornare insanguinati: e negarono al signore che domandava Bacco, d'avere veduto dove Bacco fosse...

[9] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 2, pag. 65.6: spogliossi nudo e gittossi tra quelle spine e ortiche, e qui poichè fu voltato uno buono pezzo, tutto insanguinato e ferito ne uscì.

[10] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 265.2: Tante ferute aveva, pareva criviello. Non era luoco senza feruta. Le mazza de fòra grasse. Grasso era orribilemente, bianco como latte insanguinato.

- [Rif. al contesto in cui si svolge una strage].

[11] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 5, ott. 62.8, pag. 403: e le stelle ch' io veggio faccian fede / come io son del combatter dolente, / e Priapo con esse, li cui prati / ci apparecchiàn di fare insanguinati.

1.1 [Rif. ad un eccidio:] che provoca spargimento di sangue.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 32, pag. 113.19: E gli orsi, che sentirono il fiato della bruttura dello 'nsanguinato tagliamento, lasciarono l' antiche selve e i segreti nascondimenti delle lor caverne.

1.2 [Rif. a chi ferisce o uccide:] macchiato del sangue altrui.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 318.18: Sia secura quella che ti adorna: io odiai colei che isquarcia il viso co le unghie, e le braccia impugne con l'ago; e mentre che la fante teme e adorna e tocca il capo della donna, e insiememente piagne insanguinata per le invidiose trecce.

[2] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. II [Phars., II, 139-206], pag. 23.5: l'altro con furioso salto si disfece per la grande percossa ch'elgli ebbe in su la terra, e in questo modo tolsoro le loro morti allo 'nsanguinato vincitore...

[3] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 140.10: Lo tuo patrigno combatta con coltella e con aguta asta e vada vincitore insanguinato per molta occisione...

- Asperso di sangue.

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 194.10: Lo dio Marte che sentì gli segnali che gli erano dati della promessa rapina, sanza paura, fermato in sull' asta, salia in su' cavalli premuti dallo insanguinato timone...

[5] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 42, pag. 74.19: «Fàtti in qua, o cavallo; chè questo è quel dì, che tu o vincendo recherai l'arme insanguinate con lo capo d' Enea, e vendicherai la morte di Lauso...