PERCHÈRERE v.

0.1 percherere; f: perchiesto.

0.2 Fr. ant. porquerre, fr. med. pourchérir.

0.3 Lapo Saltarelli, Chi se medesmo, XIII/XIV (fior.): 1.

0.4 Att. nel corpus solo in Lapo Saltarelli, Chi se medesmo, XIII/XIV (fior.).

0.5 La forma dell'inf. in 1 [1] è parossitona come dimostra la rima.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Chiedere in maniera reiterata e insistente.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 03.04.2013.

1 Chiedere in maniera reiterata e insistente.

[1] Lapo Saltarelli, Chi se medesmo, XIII/XIV (fior.), 13, pag. 196: ed aggio audito / che più è laudato el dar ch'e· ritenere; / e perlungar lo don non è agradito, / ché par cosa isforzata percherere / a chi non vòl tener del gioco invito.

[2] f Fatti de' Romani, 1313 (fior.), Hamilton 67-104, pag. 145, col. 3.26: niente no rimaneva che niuno potese pensare ch'apartenese a ornamento di camino ov'elli doveva passare, di porte ov'elli doveva intrare, del luogo dov'elli dovese albergare, che tutto non fosse perchiesto e fatto. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Fet des Romains, p. 337: «que tout ne fust porquis et fet».