INTRONARE v.

0.1 entronato, intornato, introna, intronan, intronando, intronata, intronati, intronato, intronava, intronavano, intronò, intrunati, intrunau, intruona, intuonammi, 'ntrona, 'ntronan, 'ntronasse.

0.2 Da truono.

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusiovolg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Offendere l'udito con un rumore forte e assordante; stordire. 1.1 Far risuonare, riecheggiare. 1.2 Risuonare fragorosamente; rimbombare. 2 Percuotere sino a stordire, tramortire. Estens. Colpire violentemente. 2.1 Rimanere stordito, trasalire.

0.8 Luca Morlino 02.08.2013.

1 Offendere l'udito con un rumore forte e assordante; stordire.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 6.32, vol. 1, pag. 98: Qual è quel cane ch'abbaiando agogna, / e si racqueta poi che 'l pasto morde, / ché solo a divorarlo intende e pugna, / cotai si fecer quelle facce lorde / de lo demonio Cerbero, che 'ntrona / l'anime sì, ch'esser vorrebber sorde.

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 6, 28-33, pag. 183, col. 1.3: Mostra che quel demonio doppo allo agognare, zoè transgossare de quel cibo che per Virg. li fo gitado, facea tal rimor ch'intronava sí quelle anime che voravenno esser state sorde.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 3, vol. 1, pag. 120.8: Quilla lingua avia intrunati cun grandi admiraciuni li aurichi di multi homini et imprimamenti di lu rigi Alexandru...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 204.2: e la massima delle Furie giace presso, e vieta alle loro mani che non tocchino le mense; e surge levando alto una fiaccola di fuoco, e intronando l'anime di grida.

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 17, pag. 448.3: e sappi ch'io sono padovano e questi sono fiorentini, e spesse volte gridano et intuonammi li orecchi, dicendo...

1.1 Far risuonare, riecheggiare.

[1] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), IV, ott. 2.5, pag. 55: adunque, terza luce, tu m' intruona / de' canti vaghi, che ne' cuor si danno / apparechiati al ben sanza malizia, / sí che risuonan poi con gran letizia.

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 90.2, pag. 86: Se, come intendo, la campana grossa / v'intruona l'ore, e' mughi de' leoni, / e de' colati i dolenti sermoni, / e 'l batter medicine con gran possa, / ben dovrìe esser vostra mente scossa / d'ogni diletto per sì fatti soni...

1.2 Risuonare fragorosamente; rimbombare.

[1] A. Pucci, Reina, a. 1388 (fior.), III, ott. 2.8, pag. 259: ché tutta Roma, prima che 'l vi entrasse, / dalli stormenti parea che 'ntronasse.

2 Percuotere sino a stordire, tramortire. Estens. Colpire violentemente.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 198.14: sicchè trenta e quattro di loro quello medesimo nuvolo n' abbatteo, lasciandone venti e due quasi come morti, e molte bestie uccise, e molte ne intronò...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 21, pag. 564.1: per ciò che, avendo dalla percossa datagli intronato il cerebro, ha perduta la ragione delle virtù sensitive ed eziandio perduto l'ordine dell'appetito...

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 171, pag. 307.30: Se u' n(er)vu s(er)rà i(n)to(r)nato, falgi la cottura co lo fer(r)o focante ad m(od)o d'unu circulo, sì cch(e) dudici righe se conve(n)g(n)a ad meço pu(n)to... || Cfr. Lorenzo Rusio, De cura equor., CLXXV: «Si nervus fuerit intriconatus...».

2.1 Rimanere stordito, trasalire.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 182, pag. 451.4: L' ambasciadore quasi intronò di questa risposta, e disse: - Signore, volete che io dica altro?