LASTRA s.f.

0.1 lasta, lastra, lastre.

0.2 Lat. mediev. lastra (DEI s.v. lastra).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 2.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Doc. fior., 1286-90, [1287]; Doc. fior., 1290-95; Doc. pist., 1337-42.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Stat. castell., a. 1366; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

0.6 T Doc. fior., 1259-67: Lastra.

N Att. come secondo elemento di un antrop. composto («Grattalastre») in un doc. lat. fior. del XII sec.: cfr. GDT, p. 366.

0.7 1 Corpo solido di pietra o di altro materiale resistente lavorato, usato per la copertura di edifici o pavimenti, o ad altri scopi. 1.1 Lamina sottile di ferro refrattario da inserire nel forno. 2 Strato di materiali rocciosi che ricopre la cima di un monte.

0.8 Luca Morlino 31.05.2013.

1 Corpo solido di pietra o di altro materiale resistente lavorato, usato per la copertura di edifici o pavimenti, o ad altri scopi.

[1] Doc. fior., 1286-90, [1287], pag. 162.27: It. a Feo lengnaiuolo da San Romeo, per ccc lastre per la chiesa, di vij di marzo, lib. x e s. ij e d. vj.

[2] Doc. fior., 1290-95, pag. 570.2: It. dič Compagno in lastre per ricumpritura la casa, comperolle dal maiestro Ventura s. XXJ.

[3] Doc. fior., 1306-25, pag. 87.1: E de dare, paganmo p(er) ricop(r)ire il tetto (e) lastre, s. XV.

[4] Doc. pist., 1337-42, pag. 136.32: E oltra al detto alavello ci de dare, per rifare lo lastraco di marmo, ov'č il corpo, v [lastre] operate della persona sua, per lo detto prezo.

[5] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 140, par. 1, vol. 2, pag. 508.29: en lo ditto luoco fare faccia e faccia la casa murata e coperta de tegole overo lastre.

[6] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 6, cap. 11, pag. 198.18: E poi il potiamo rappianar con lastre di marmo, ovver con tavole, ficcandovi suso.

[7] Stat. castell., a. 1366, pag. 122.32: no(n) possano prestare a veruna persona de compania nč fore de compania, cioč calcina, matoni, lastre, sciugatoia, tovallie nč libra, et generalmente onni altra maseria dela compania.

[8] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), pag. 158.17: Ma una porta era en quelo grande sasso da la parte de l'Oriente per la quale se podea entrare dentro lo cavado del sasso e andare al monumento, e a questa porta fo metuda una grande e grossa lastra per serarlo.

[9] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 91.6: Hic imbrex, cis id est la lastra.

1.1 Lamina sottile di ferro refrattario da inserire nel forno.

[1] f Doc. fior., 1350-1366: Nella cucina [[...]] uno desco da cucina regolato [[...]] Una madia [[...]] una lastra di ferro da forno. || Crusca (5) s.v. lastra.

[2] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 12.8, pag. 818: E non fu mai sķ affamato il Calastra, / che mangiato avesse tal cucina, / perņ che la paria carne canina / e quell'omore in sé c'ha una lastra. / Volevasi mandare a la fornace / e tanto far bollire ogni stagione / ch'ammorbidasse sua carne tenace.

2 Strato di materiali rocciosi che ricopre la cima di un monte.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 8, pag. 127.31: E gią semo usuti in uno grande monte, e la sua sumitą era coperta d'una grandissima lasta d'uno sasso durissimo de colore ferugineo, la quale parea che fosse posta per grande studio, come omo che volesse coprire uno vaso; e·llo quale era uno grandissimo castello, quasi come una citą; la quale lasta era fondata en tereno emposto da acqua: segno de questo si era che quando se cavava a sommo sutto quella lasta, en tale loco li se trovava terra mesta con rena...