PENNA s.f.

0.1 pena, pene, penn', penna, penne, pingna, pinna, pinni.

0.2 Lat. pinna e penna (DELI 2 s.v. penna).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Stat. fior., 1280-98; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1301-1303; Simintendi, a. 1333 (prat.); Doc. pist., 1338; Stat. lucch., XIV pm.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ven., XIII/XIV; Lodi Vergine, XIV in. (ver.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).

0.5 Per lasciare il calamaio e la penna e non vale penna né calamaio>calamaio.

Locuz. e fras. aprire le penne 1.5.1; essere come penna ad ogni vento 1.1.2; fare della penna carro 8; gettare penne al vento 1.9.1; indurire le penne 1.4.1; lasciare in penna 3.4; maschili penne 1.3; men d'una penna 1; mettere le penne 1.4; mettere penne 1.5; muovere la penna 3.5; penna d'istrice 6; penne dei monti 8.1; penne dei venti 8.2; perdere le penne 1.4.2; riscaldare le penne 1.4.3; sacre penne 1.6; sotto le penne di qno 1.6.1; temperare la penna 3.6; vestire le penne 1.8.

0.6 A Lett. sen., 1253 (2): Penna d'Andrea.

0.7 1 Piuma di volatile. 1.1 [Con valore collettivo:] piumaggio. 1.2 [Come attributo degli angeli]. 1.3 Fras. Maschili penne: qualità virile. 1.4 Fras. Mettere le penne: nascere (in contesto fig.). 1.5 Fras. Mettere penne: accingersi, prepararsi (a qsa). 1.6 Locuz. Sacre penne: insegna imperiale, simbolo di potere. 1.7 Fras. Mettere penne: insuperbire. 1.8 Fras. Vestire le penne di qno: usurpare il ruolo di qno. 1.9 [Per indicare una quantità esigua o qsa di poco valore o importanza]. 2 Fig. Ingegno che eleva il pensiero. 3 Strumento scrittorio ricavato da una piuma di volatile. 3.1 [Usata per dipingere]. 3.2 Meton. Contenitore per la penna, pennaiolo. 3.3 Fig. La scrittura (per metonimia). 3.4 Fras. Lasciare in penna qsa: tralasciare di scrivere. 3.5 Fras. Muovere la penna: scrivere o farsi scrivere. 3.6 Fras. Temperarere la penna: dare la punta alla penna. 4 Estremità dell'incoccatura di una freccia. Meton. Freccia. 5 Cannula ricavata da una piuma di volatile utilizzata per dosare goccia a goccia e iniettare un liquido. 6 Penna d'istrice: aculeo. 7 Gambo di una pianta. 8 [Mar.] Estremità superiore dell'antenna di una nave. Fras. Fare della penna carro: agire alla rovescia. 8.1 Penne dei monti: parte superiore, sommità di un monte. 8.2 Penne dei venti: parte superiore, sommità del vento (nella figurazione mitica).

0.8 Veronica Ricotta 12.06.2014.

1 Piuma di volatile.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 675, pag. 623: Le vistimente sarà de tal façon: / plui resplandente de pena de paon.

[2] Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.), 73, pag. 181: Penne penzasti met[t]ere, sonti cadute l'ale; / e dato t'ajo la bolta sot[t]ana.

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 38, pag. 59.32: Lo struçço si è uno grande uccello et ave penne, ma non può volare, et ae facti li pedi como camelo...

[4] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 228.9, pag. 94:Con cresta la 'ntagliò que' che la fece / come paon, le fauce ha bianche ancora, / risplende vie più ch'oro i· ssu' vernice, / ha molte penne di color di rose / che spandon un rossor quasi focose, / di dietr' ha penne polporine e grige.

[5] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 90.16: Anchora sapié: tol le pene de l'avolltor e brusalle e fa' fumo d'esse et ello deschaça li serpenti adesso e non può durar a questo fuomo.

[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 41.25: La figliuola di Saturno tolse questi, e allogolli nelle penne del suo uccello; e empiegli la coda di stellate gemme.

[7] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 39, pag. 599.22: e tantu li cochi ki la pinna di la gallina, misa intru, incontinenti si dipili; e di cutali cochitura habundivilimenti la iunctura dannata ungi, tantu caldu quantu pò sustiniri lu cavallu...

[8] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 27, pag. 404.21: dicendo como Cervia e Ravenna sonno soto l'aguglia, idest soto queli de Polenta che ab antiquo sono signori de le dicte terre. vanni sono le pene de le ale, tra le prime e le extreme.

[9] Itinerarium volg., XIV sm. (tosc. occ.), Indice dei capp., pag. 140.37: Della città Fozo ove sono galli e galline grandissime che ànno per penne lana come ànno le pecore e d'altre molte novità.

[10] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 153.8, pag. 443: Iesù senza levar vela o antenna, / salie leggier vie più c' al vento penna.

1.1 [Con valore collettivo:] piumaggio.

[1] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 5, pag. 15.5: E hanno gli smerletti per la maggior parte la penna canolla più che bianca, e le tacche grosse e nere, e quasi rosse: il capo e gli occhi grossi...

1.1.1 [Usate per imbottitura].

[1] Doc. pist., 1338, pag. 60.32: Ghostò la dicta coltrice che fue da dugento libre di penne a ragione di libre XVIIII lo centenaio gostò in tucto fior. XII meno soldi XVIII.

- Estens. Giaciglio imbottito.

[2] Doc. orviet.-umbr.merid., 1312, pag. 22.5: De penis lectorum. Per ciascuno C. al piso de la penna per lu letto, VI s.. Per ciascuno C. de penna vecchia per letto...

[3] Stat. lucch., XIV pm., pag. 86.50: et una cappa et tre panni nel lecto et lo quarto sacco, guarnaccia et iupello et due mantelli et l'uno con penna et l'autro sença penna, et calse line e lane.

1.1.2 Fras. Essere come penna ad ogni vento: mancare di costanza e determinazione.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 5.74, vol. 3, pag. 75. Siate, Cristiani, a muovervi più gravi: / non siate come penna ad ogne vento, / e non crediate ch'ogne acqua vi lavi.

1.2 [Come attributo degli angeli].

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 61.36, pag. 246: La settima a la Verna: - stanno en orazione / sopre quella gran penna, - con gran devozione, / mirabel visione: - serafin apparuto, / crucifisso è veduto - con sei ale mustrato.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 10, pag. 429.1: Frate Cipolla promette a certi contadini di mostrar loro la penna dell'agnolo Gabriello; in luogo della quale trovando carboni, quegli dice esser di quegli che arrostirono san Lorenzo.

1.3 Fras. Maschili penne: qualità virile.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 20.45, vol. 1, pag. 334: poi, ribatter li convenne / li duo serpenti avvolti, con la verga, / che rïavesse le maschili penne.

[2] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 20, pag. 518.21: li due serpenti avvolti con la verga ch'avea in mano, ch'elli riavesse le maschili penne; cioè membra.

[3] GlFrancesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 20, 40-45, pag. 524.26: con la verga; cioè avvolti insieme, come stanno quando sono in amore, Che riavesse le maschili penne; cioè che ritornasse maschio, com'era prima.

1.4 Fras. Mettere le penne: nascere (in contesto fig.).

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 321.2, pag. 395: È questo 'l nido in che la mia fenice / mise l'aurate et le purpuree penne, / che sotto le sue ali il mio cor tenne, / et parole et sospiri ancho ne elice?

1.4.1 Fras. Indurire le penne: invecchiare.

[1] f Antonio da Ferrara (ed. Bellucci), XIV s. e t.q. (tosc.-pad.), 3.58: E prima che 'ndurasse le so' penne, / più volte fo tornato a bon sentero, / ma pur già mai la dritta via...|| LiRio, non att. da altre ed.

1.4.2 Fras. Perdere le penne: essere sconfitto.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 54, terz. 68, vol. 3, pag. 107: e venne / incontro a' Fiorentini a mano, a mano; / pe' quali il campo levar si convenne, / e ricolti si furo a Belvedere / i Fiorentin, per non perder le penne.

1.4.3 Riscaldare le penne: affaticarsi.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 16.99, pag. 231: che nne / fece posar più e più volte; in prima / tremâr le gambe e riscaldâr le penne, / che noi fossimo giunti in su la cima.

1.5 Fras. Mettere penne: accingersi, prepararsi (a qsa).

[1] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 35.87, pag. 157: A' quei così, come a colui n'avenne, / possa avenir, che nelle città loro / a suscitar battaglia metton penne, / lasciando il comun ben per suo lavoro.

[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 39.37, pag. 95: Anzi di nuovo ogni dì mette penne, / Per esser più leggiere e pronto al male...

1.5.1 Fras. Aprire le penne (contro a qno): mostrarsi in atteggiamento bellicoso, ribellarsi.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 18.49, pag. 54: Tanto fu fiero e aspro in arme, che nne / piansono i Fidenati alcuna volta, / che contro a lui aperte avean le penne.

1.6 Locuz. nom. Sacre penne: insegna imperiale, simbolo di potere.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 6.7, vol. 3, pag. 84: e sotto l'ombra de le sacre penne / governò 'l mondo lì di mano in mano...

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 117.11: Troia prima, cioè con Enea, uscìo; ed il detto uccello sotto l'ombra delle sue sacre penne governòe il mondo; cioè sotto l'infrascritti imperadori...

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 24.9, pag. 156: quando venne / di Baviera a me questo mio Arrigo / per la corona e per le sacre penne.

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 6, 1-9, pag. 163.9: le sacre penne; cioè sotto l'apparenzia della insegna imperiale, cioè dell'aquila; e dice sacre penne, cioè dell'aquila, e pone la parte per lo tutto, cioè per l'aquila...

1.6.1 Fras. Sotto le penne di qno: sotto il dominio (di qno).

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 5.45, pag. 101: Otto anni e sei questo signor mi tenne, / lo qual Bretagna con l'isole Arcade / ritornar fece sotto le mie penne.

1.7 Fras. Mettere penne: insuperbire.

[1] Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.), 73, pag. 181: Penne penzasti met[t]ere, sonti cadute l'ale; / e dato t'ajo la bolta sot[t]ana.

1.8 Fras. Vestire le penne di qno: usurpare il ruolo di qno.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. D. 2.10, pag. 385: Per te lo dico, novo canzonero, / che ti vesti le penne del Notaro / e vai furando lo detto stranero...

1.9 [Per indicare una quantità esigua o qsa di poco valore o importanza].

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 25.16: Ma con vertà non sia chi se ribelli; / in un sol credi omnipotente braccio, / e non guardar perché vela incapelli, / né per fracasso d'arbor o d'antenna, / ch'a quel ch'è dato non manca una penna.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 44, terz. 99, vol. 2, pag. 231: per iscrenna / si fu partito, e gitone a Vignone, / dove curava il Re men d' una penna. / Sicchè non mise ad esecuzione / il mal voler, che aveva il Re di Francia...

1.9.1 Fras. Gettare penne al vento: compiere gesti vani.

[1] Mino da Colle, Rime, XIII sm. (tosc.), 6.2.2, pag. 777: Oi ser Monaldo, per contraro avento / tu se' infollito e gitti penne a vento...

2 Fig. Ingegno che eleva il pensiero.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.139, vol. 3, pag. 557: imago al cerchio e come vi s'indova; / ma non eran da ciò le proprie penne: / se non che la mia mente fu percossa / da un fulgore...

[2] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 33, pag. 740.2: non puote esplicare suo concetto, sì chiude la sua opera; e dice, che - le proprie penne, cioè il proprio ingegno, che leva l'animo alla considerazione d'alcuna cosa...

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 33, 133-145, pag. 870.21: Ma non eran da ciò; cioè di poter sapere quello, che detto è, le proprie penne; ciò la mia virtù dello intendere; ma dice in plurali...

3 Strumento scrittorio ricavato da una piuma di volatile.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 172, pag. 107: Quand ex lo flao dal corpo, la doia k'el ne mena / No se porav ni dir ni scriver co la pena.

[2] Stat. fior., 1280-98, par. 41, pag. 64.6: e del ferro e dela lanterna e d' uno calamaio e d' una penna e d' una tavoluçça ingessata per iscriverevi suso i novizii...

[3] Poes. an. ven., XIII/XIV, B.12, pag. 31: O' parea l'erba plu fioria, / E prese carta e tolle enclosto / E poi la penna a scriver [t]osto; / Mai quant a scriv<e>r el començava / Lo cor ad alto li volava.

[4] Lodi Vergine, XIV in. (ver.), 6, pag. 79: Dond' eo men torno a lei sì com a dona, / k' ella en lo me cor sia stil e penna, / en ditarla sì com[o] fa besogna, / ke li malvas de lei maldir se tema.

[5] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), Proemio, cap. 1.55, pag. 5: Che 'nformi lui per sì fatta maniera, / Che nulla briga arae di pensare; / Ma sol della penna / Volgier sulla carta».

[6] Dante, Rime, a. 1321, 52.8, pag. 203: ma perch'i' ho di voi più volte udito / che pigliar vi lasciate a ogni uncino, / piacemi di prestare un pocolino / a questa penna lo stancato dito.

[7] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 19, 1-15, pag. 373, col. 2.2: Circa la qual cosa è da savere ch'ell'è un'arte la qual sí se fa in terra o vero in sabione, o ver cum penna et incostro suso carte; e fasse XVJ linee de' punti a ventura, çoè sença numerare li punti...

[8] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis IIa.181, pag. 297: E quella ch' à [che] la penna da man destra, / Come dogliosa e desperata scriva, / E 'l ferro ignudo ten dalla sinestra; / Pigmalion con la sua donna viva...

[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 147.18: Quanno Cola de Rienzi scriveva, non usava penna de oca; anco soa penna era de fino ariento.

3.1 [Usata per dipingere].

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 143.3: Longinco da la parte e da la voglia / ver' me si pieghi lo 'ntellecto vostro / a pinger con la penna e con lo '[n]chiostro, / sì che la mente mia chiaro ricoglia / qual'è quella caxon che vi fa doglia / d'esto re Carlo preso in stretto chiostro...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 5, pag. 417.17: che egli [[Giotto]] con lo stile e con la penna o col pennello non dipignesse sì simile a quella, che non simile...

3.2 Meton. Contenitore per la penna, pennaiolo.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 8, pag. 485.21: che venutici di contado e usciti delle troiate vestiti di romagnuolo, con le calze a campanile e colla penna in culo, come egli hanno tre soldi, vogliono le figliuole de' gentili uomini e delle buone donne per moglie, e fanno arme e dicono: 'I' son de' cotali' e 'Quei di casa mia fecer così'.

3.3 Fig. La scrittura (per metonimia).

[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 148.1, pag. 211: Ahi lingua, ahi penna mia, che in tante carte / Il bel nome gentile immortal fai, / E del bel volto pur cantando vai / Con stil sonante in questa o 'n quella parte; / Invan lo 'ngegno, invan adopri l'arte...

[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 124.6, pag. 148: pur ho tal volta, da quelle sforzato, / risposto a quel che la tua penna agogna, / la qual non fu temperata a Bologna, / se ben ripensi il tuo aspro dettato.

[3] Sacchetti, Lettere, XIV sm. (fior.), IX [1392], pag. 95.4: e di quaranta dì ch'io ci sono stato, nel principio la magiore parte stetti amalato, e però prima con la penna non v'ho visitato.

3.4 Fras. Lasciare in penna qsa: tralasciare di scrivere.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 19.2, vol. 1, pag. 223: D' ingrati or vien sermone, / ché non è viço di lassallo in penna, / però che forte ispenna / ciascun di fama e d'onor e di laude.

3.5 Fras. Muovere la penna: scrivere o farsi scrivere.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 19.116, vol. 3, pag. 322: Lì si vedrà, tra l'opere d'Alberto, / quella che tosto moverà la penna, / per che 'l regno di Praga fia diserto.

[2] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 19, 115-123, pag. 550.29: che tosto moverà la penna; cioè a farsi scrivere; e per questo finge l'autore che nel 1300 non fusse anco fatta...

3.6 Fras. Temprare la penna: dare la punta alla penna.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 9.25, pag. 279: / Qui mi disse Solin: «Quando tu tempre / la penna, per trattar di questo mare, / ricordera'ti, e fa che tu l'assempre...

4 Estremità dell'incoccatura di una freccia. Meton. Freccia.

[1] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [DoCa] madr. 6.6, pag. 120: e lì mi sopravenne / Diana che parea carca di penne.

5 Cannula ricavata da una piuma di volatile, utilizzata per dosare goccia a goccia e iniettare un liquido.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 104, pag. 110.24: Çoa etiandio al culo, quando se ne fa linitiom a quelo cum una penna.

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 1, pag. 138.13: E quando comincia il tempo ad essere caldo, vuolsi leggieremente con una penna a ora di vespero innacquare lo 'nnesto, ugnendolo con questa penna molle nell'acqua.

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 111, pag. 236.1: et d(e) tale ung(u)ento unu poco callo dui fiate i(n) dì c'una peçça ung(n)a voi c'una pen(n)a li grappi sufficientem(en)te...

6 Penna d'istrice: aculeo.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 5, pag. 175.30: Così come penned'istrice si può dire che fusse la spesezza de' dardi e de le saette che li erano fitte a dosso.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 210, pag. 544.27: poi entrorono, quattro ch' egli erano, in uno letticciuolo che avea una coltricetta cattiva, che parea piena di gomitoli e di penna d' istrice, con uno copertoio tutto stampanato, e con ogni altra cosa da fare penitenza.

7 Gambo di una pianta.

[1] Gl Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 121, pag. 125.29: Dyascorides dixe che 'l cartamo è una herba che ha le fogye e la pe(n)na, çoè la gamba, simele a le foie e alla penna del formento.

8 [Mar.] Estremità superiore dell'antenna di una nave. Fras. Fare della penna carro: agire alla rovescia.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 24.7, pag. 299: dunqu'è raro / senza ch'io pechi darmi penitenza, / e fatt'avete de la penna caro, / come nochier c'à falsa canoscenza.

8.1 Penne dei monti: parte superiore, sommità di un monte.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 13, 10-15, pag. 352.19: ancora una dell'Arpie, che la chiama Virgilio Celeno, si pose in su una penna del monte e disse a' Troiani: Voi ci avete tolto il nostro bestiame...

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 19, 121-133, pag. 511.6: la capra è animale che volentieri va pascendo sopra la penna de' monti, e molto agevolmente monta...

8.2 Penne dei venti: parte superiore, sommità del vento (nella figurazione mitica).

[1] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 28, proemio, pag. 607.13: penne, acciocchè significano il loro veloce corso, sì come, secondo le favole, li venti sono detti avere penne; e 'l Salmista dice: Qui ambulat super pennas ventorum.

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 66, Litanie maggiori, vol. 2, pag. 611.5: acciò che possa così liberamente seguitare Cristo sagliente, il quale, sagliente e mostrante a noi la via, volòe sopra le penne de' venti.

[3] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 2 Re 22, vol. 3, pag. 282.11: E ascendette sopra i Cherubini, e volò sopra le penne de' venti.

[u.r. 05.12.2019]