NECE s.f.

0.1 nece.

0.2 Lat. nex, necem (DEI s.v. nece).

0.3 Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 1.

0.4 In testi tosc.: Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Lo stesso che morte. 1.1 Fig. Dolore profondo, straziante.

0.8 Maria Fortunato 26.03.2014.

1 Lo stesso che morte.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 12.2654, pag. 287: L'aspide, qual'è aspro di veleno, / Che sempre muove con la bocca aperta, / Porta la spuma in bocca nel sereno. / Per non sentire la magica prece, / Ciascuna orecchia ottura e tien coperta; / Porta nei denti la subita nece.

[2] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 4, 33.8, pag. 54: e doppo ben mill'anni che Dio fece / Adàm, c'a sé e noi acquistò nece, / sì nacque in questo mondo un gran profeta, / el qual nome ebbe Abraàm patrïarca...

1.1 Fig. Dolore profondo, straziante.

[1] Serdini, Rime, a. 1420 (sen.), 74.655: O glorïoso lume, o divin conio, / o disprezzati giur' che costui fece, / vendicate la nece / che 'l dispietato cor mi fa sentire!