LATIRE v.

0.1 latire.

0.2 Lat. latere con metaplasmo di coniug. || Ma cfr. 0.6 N.

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Mancini stampa invece «latitire», che interpreta come frequentativo (la sillaba in più o in meno è connessa all'interpretazione di vizia come bi- o trisillabo). Cfr. Mancini, Iacopone. Laude, pp. 144 e 750.

0.7 1 Tenere o stare nascosto?

0.8 Luca Morlino 10.09.2012.

1 Tenere o stare nascosto?

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 39.38, pag. 138: Guardanno en quello specchio, vidde la mia forteza: / pareame una matteza - de volerne parlare, / ca no glie trovo nome a quella debeleza; / quanta è la fieveleza, - non so donne me fare: / retornome a plorare - el mal non conosciuto, / vertute nel paruto - e vizia latire.