LINGUARDO agg./s.m.

0.1 linguarda, linguardo.

0.2 Da linguadro.

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 2.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Che nel parlare oltrepassa i limiti della convenienza, in partic. per nuocere agli altri; insolente, maldicente, lo stesso che linguadro. 2 Sost.

0.8 Zeno Verlato 02.09.2013.

1 Che nel parlare oltrepassa i limiti della convenienza, in partic. per nuocere agli altri; insolente, maldicente, lo stesso che linguadro.

[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 113, pag. 864.16: Cioè ch'è viziosa e superba e linguarda e gelosa.

[2] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 2.15, pag. 15: ed a voler contar ben tua grandezza, / tu sse' vie men che tra lle rose il cardo, / o che tra' savi traditor linguardo.

2 Sost.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 7: L'amore tuo no(n) ti inga(n)ni sì che in amistà di li[n]guardo (et) di contenditore (et) di passo ti tragga...