ZÙCCHERO s.m.

0.1 çiucharo, çucaro, çuccaro, çuccharo, çucchero, çucharo, çucher, çuchero, czuccaru, sucaro, succaro, succharo, succhero, sucharo, zucaro, zuccar, zuccaro, zuccaru, zuccharo, zuccheri, zucchero, zuccoro, zucero, zuchar, zucharo, zuchero, zukero.

0.2 Ar. sukkar (DELI 2 s.v. zucchero).

0.3 Doc. fior., 1278-79: 1.6.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1278-79; Doc. sen., 1299 (3); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Stat. lucch., 1362.

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Doc. imol., 1350-67; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. ancon., 1372; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.).

0.5 Per canna di zucchero > canna; polvere di zucchero > polvere; zucchero in pani > pane.

Locuz. e fras. zucchero bambillonio 1.2; zucchero bianco 1.1; zucchero caffettino 1.3; zucchero candi 1.4; zucchero confetto 1.4; zucchero damaschino 1.5;zucchero muccara 1.6; zucchero musciatto 1.7; zucchero naibet 1.8; zucchero nebec 1.8; zucchero rosato 1.9; zucchero rosso 1.1; zucchero tabarzet 1.11 ; zucchero tebaico 1.12; zucchero violato 1.10 .

0.7 1 Sostanza granulosa di gusto dolce, estratta dalla canna da zucchero e usata a scopi alimentari o officinali. 1.1 [Detto di differenti tipi di zucchero, più o meno raffinati:] zucchero bianco, rosso. 1.2 Locuz. nom. Zucchero bambillonio: varietà di zucchero bianco proveniente da Babilonia d'Egitto, confezionato in pani di forma piramidale. 1.3 Locuz. nom. Zucchero caffettino: ciascuna delle due varietà di zucchero (uno più pregiato, di colore bianco, confezionato in pani piccoli arrotondati all'apice; l'altro meno pregiato, di colore scuro, confezionato in pani più grandi e allungati). 1.4 Locuz. nom. Zucchero candi, confetto: varietà di zucchero in pezzi grandi, trasparenti e finemente cristallizzati, ottenuto dalla torchiatura della materia grezza. 1.5 Locuz. nom. Zucchero damaschino: varietà di zucchero proveniente da Damasco, confezionato in pani di forma piramidale o appiattita. 1.6 Locuz. nom. Zucchero muccara: varietà di zucchero bianco confezionato in pani di forma piramidale. 1.7 Locuz. nom. Zucchero musciatto: varietà di zucchero confezionato in pani di forma piramidale o appiattita. 1.8 Locuz. nom. Zucchero naibet, nebec: varietà di zucchero candi mescolato a olio di mandorle dolci. 1.9 Locuz. nom. Zucchero rosato: varietà di zucchero candi mescolato a petali di rosa. 1.10 Locuz. nom. Zucchero violato: varietà di zucchero candi mescolato a petali di viola. 1.11 [Med.] Locuz. nom. Zucchero tabarzet: varietà pregiata di zucchero bianco, polverizzato mediante molitura. 1.12 [Med.] Locuz. nom. Zucchero tebaico: varietà di zucchero proveniente dalla città egiziana di Tebe. 2 [In similitudini o in contesto fig.].

0.8 Pietro Bocchia 19.06.2014.

1 Sostanza granulosa di gusto dolce, estratta dalla canna da zucchero e usata a scopi alimentari o officinali.

[1] Doc. fior., 1278-79, pag. 468.29: E de dare Lippo lb. V s. VIJ, ce guadagnò di polvere di zucero.

[2] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 59.36: Capitol del zuchar.

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 11, pag. 101.3: Sermone come lo secondo fiume è nominato Dryon, lo quale circonda tutta la terra d'Ethyopia e in Egypto, unde nasce lo succaro e altre cose.

[4] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 69.31: In Constantinopolli se vende pevere e verçi e çençevro e çiucharo e lin, chanella, goton, savon, ladano, arçento vivo a C de lbr. grosse.

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 788, pag. 181: Piccolo pollastrellio quatro solli valìa, / Et l'ovo a dui denari et ad tre se mettìa, / Et delle poma ancora era gran carestìa. / Cose medecinale omne cosa à passato: / Ché l'oncia dello zuccaro ad sette solli è stato...

[6] Stat. lucch., 1362, cap. 19, pag. 97.10: E che ne' predicti desnare e cena, o in alcuno di quelli, non si possa dare alcuna maniera di confecti in alcun modo innanzi lo dicto desnare o poi, o innanzi la cena o poi, nè in quel dì che lla spoza si menerà. Salvo che si possa dare e porgere trazea una volta tanto al desnare, e una volta tanto alla cena. E possasi dare trazea sulle pera cotte, e sucharo in sulle mandole.

[7] Doc. ancon., 1372, pag. 240.7: Salvo, excepto et reservato che nelle dicte mercantie non se intendano nè intendere se debbia specie, zuccharo, coptone, nè seta de Clerentia...

[8] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 1, pag. 24.16: Et avini pagatu per anni dui per lu scuntu di lu zuccaru, zo esti per lu annu di la x.a et xj.a ind.. Divi ipsu tiniri la terra per altri dui anni, zo esti per lu annu di la xij.a et xiij.a ind.. Solvit de zuccaro.

[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 174.28: Como incontra che in alcuna perzona poca de flemma doice li destilla per la vocca e pareli assaiare zuccaro, mele e cennamo.

[10] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 55, pag. 174.26: Ancora allu panno et alla calligine dellu occhio: recipe la pulve della seçça et dellu çuccaro i(n)gualme(n)te et b(e)n i(n)semi trito; et depo co 'no cannolo se gli sufle i(n) nill'occhio.

1.1 [Detto di differenti tipi di zucchero, più o meno raffinati:] zucchero bianco, rosso.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 15, pag. 20.24: E à proprietà de mundificare le soçure de li ogy pì cha le altre mexine, e maximamente meseandola cum l'amido e cum el çucharo biancho.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 61, pag. 71.11: E la quantità che se ne dà de questo sugo [è] la quarta parte de una libra infina a le do parte de la libra cum dixe drame de çucharo biancho overo de çucharo rosso. E la caxom è questa, perché el çucharo rosso cum la volubelle menore e cum el fumus terre e cum chachile è de più forte vertù cha lo çucharo bianco.

1.2 Locuz. nom. Zucchero bambillonio: varietà di zucchero bianco proveniente da Babilonia d'Egitto, confezionato in pani di forma piramidale.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 362.23: Zucchero bambillonia ene il miglore succhero appresso il buono caffettino, ed à buona pasta bianca dentro, ed è nella forma del muccara così fatta: [[figura]]. || La figura rappresenta una forma piramidale bassa.

1.3 Locuz. nom. Zucchero caffettino: ciascuna delle due varietà di zucchero (uno più pregiato, di colore bianco, confezionato in pani piccoli arrotondati all'apice; l'altro meno pregiato, di colore scuro, confezionato in pani più grandi e allungati).

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 362.7: Zucchero caffettino si è il migliore zucchero appresso del muccara, e del caffettino sì ne sono di due ragione, l'una ragione la migliore che sono pani piccoli e bianchi in forma così [[figura]] fatta, ritonda di sopra, ed è manicuto come il muccara ma ritondo di sopra come ti mostra qui; e l'altra ragione del caffettino si è la piggiore ragione, e sono più grandi pani e più lunga forma cioè cosie [[figura]] fatta, e bruni bubgi di sopra come quie t'òe mostro... || La prima figura rappresenta una forma convessa poco rilevata, la seconda la stessa forma ma più allungata.

1.4 Locuz. nom. Zucchero candi, confetto: varietà di zucchero in pezzi grandi, trasparenti e finemente cristallizzati, ottenuto dalla torchiatura della materia grezza.

[1] Doc. merc. Gallerani, 1304-1308 (sen.), [1307] 7, pag. 227.12: Donoto Bievenuti die avere: per fiera di Bari IIJ C cinque: per misser Ugholino da Bochignano 1 lb. 7 s. per sette lb. uno quarto di çucaro confetto e per 12 lb. d'anasi 6 lb. 14 s. per lo ricevitore di Chanpagna...

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 363.33: Zucchero candi quanto più sono grossi e più bianchi e più chiari tanto sono migliori e più fini, e che non tenghino troppo de' minuti.

1.5 Locuz. nom. Zucchero damaschino: varietà di zucchero proveniente da Damasco, confezionato in pani di forma piramidale o appiattita.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 363.1: Zucchero dommaschino sì se ne fa in due forme, cioè una così fatta [[figura]] a uno modo di quella forma di bambillonia, e l'altra forma si è fatta a modo della forma del musciatto cosie fatta: [[figura]] salvo che dove la forma del musciatto è in grandi pani e il dommaschino è in piccioli pani; e bene che questo zucchero dommaschino sia di due maniere di forme tutto è d'una pasta e d'una bontade, l'una forma come l'altra; e questo dommaschino si è la piggiore ragione di zucchero in pani che sia. || La prima figura rappresenta una forma piramidale allungata, la seconda una forma convessa poco rilevata.

1.6 Locuz. nom. Zucchero muccara: varietà di zucchero bianco più pregiata, confezionato in pani di forma piramidale.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 362.1: Zuccheri in pani sono di più maniere, cioè zuccheromuccara e caffettino e bambillonia e musciatto e dommaschino [[...]] il muccara si è il migliore zucchero che sia, però ch'è più cotto e la pasta sua si è più bianca e più fissa che nullo altro zucchero, ed è in forma del bambillonia così fatto: [[figura]] e di questa ragione del muccara poco ne viene verso il ponente, che quasi tutto si ritiene per la bocca e per l'ostello del soldano. || La figura rappresenta una forma piramidale bassa.

1.7 Locuz. nom. Zucchero musciatto: varietà di zucchero confezionato in pani di forma piramidale o appiattita.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 362.26: Zucchero musciatto ene il miglore zucchero appresso a quello di bambillonia, ed è in grandi forme ed è bene 3 cotanti a peso che la forma della bambillonia, e ove la forma della bambillonia à punta di sopra e il musciatto è piana di sopra cosie fatta: [[figura]] ed è buono zucchero, ed è la pasta sua dentro bianca ma non è così fissa come la pasta del bambillonia, e però fa molto per gli speziali che vendono zucchero a ritaglio però ch'è più leggieri pasta che non è il caffettino nè il bambillonia sicchè d'uno iguali peso mostra a vista maggiore pezzo che non farebbe di zucchero caffettino o di bambillonia... || La figura rappresenta una forma trapezoidale.

1.8 Locuz. nom. Zucchero naibet, nebec: varietà di zucchero candi mescolato a olio di mandorle dolci.

[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 57.22: Pevere se vende a C sotil de lo dito primo mill(ie)r; arçento vivo, çençevro, tuto çucharo e tuta pollvere de çucharo, çucharo naibet, endego de Bagaide e de Çepro e lacha, salarmoniago, mirabollani e ladano, denti d'elenfanto, sandalli blanchi e vermei e turbiti, verçi, inçensso, pevere se vende a charga; quest'è la dita carga lbr. IIIJ.C a sotil.

[2] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 66.1: Debié saver che çiençevro et endego, alloè, inçensso e polvere de inçensso e pollvere de endego e lacha e denti d'allefanto, gomarabicha, çucharo nebec, encone, tamarendi, sandalli blanchi e rossi, mirabollani çitrini, draganti tute queste cosse se vende in Allexandria a canter folfori, lo qual torna in Venexia lbr. CXLIJ a sotil.

1.9 Locuz. nom. Zucchero rosato: varietà di zucchero candi mescolato a petali di rosa.

[1] Doc. sen., 1299 (3), pag. 125.17: X s. a lo spedale da Vescona, in mano di Peruço guardiano del detto spedale, ebeli vintuno dì d'ottobre. It. XI s. VI d. per una lb. e meço di çucharo rosado che si mandò a frate Bartalommeo da la Vernia per anima di Vanna.

[2] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 176, pag. 568: De puma dulci dicote palese e non privato / cha la malicia tollele lo zuccaro rosato; / de la pruna similiter tolle lo so reato; / age bene in memoria che dice sto dectato...

[3] Doc. imol., 1350-67, Debitori 22.5.1356, pag. 354.23: Item per o. 3 de çucharo b. e 3 o. de manuschristi indorado a dì IIJ de çugno s. 10 d. 6; l. ½ de fare, l. ½ de mandolle, 3 o. de çucharo roxado e uno busollo s. 6; l.

1.10 Locuz. nom. Zucchero violato: varietà di zucchero candi mescolato a petali di viola.

[1] Doc. merc. Gallerani, 1304-1308 (sen.), [1307] 9, pag. 263.6: Per mecça lb. di çuccaro confetto 5 s.. Per la tavola dei Capponi 32 lb. Per Chiarato Bandini per çuccaro violato 2 s. Somma 1338 lb. 8 s. torn.

[2] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 64.3: Ancora dovete sapere ke nel veleno caldo è d'usare cose fredde, sicome è çuccheroviolato, rosato, triasandalo, acqua rosata, lattuga et simiglianti cose.

1.11 [Med.] Locuz. nom. Zucchero tabarzet: varietà pregiata di zucchero bianco, polverizzato mediante molitura.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 47, pag. 60.8: Del çucharo se truova parege mainiere, segondo le contrà, donde el nasce. Ma el çucharothaberçeth vene tegnù el meiore.

1.12 [Med.] Locuz. nom. Zucchero tebaico: varietà di zucchero proveniente dalla città egiziana di Tebe.

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 21, col. 2.1: poi fa' come facesti con acqua d'infusione dello unghuento, e poi l'ultima volta la fa' con acqua di salatro et allora vi poni la canfora d. II vel danich II, çuccherotebaicho d. I...

2 [In similitudini o in contesto fig.].

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 109.4, pag. 227: Lassar vo' lo trovare di Becchina, / Dante Alighieri, e dir del mariscalco: / ch'e' par fiorin d'òr, ed è di ricalco / par zuccar caffettin ed è salina; / par pan di grano, ed è di saggina; / par una torre, ed è un vil balco...

[2] Poes. an. merid.>tosc., XIV ex., [MS] 6.3.2, pag. 129: Brunetta, ch'ài le ruose alle mascielle, / le labbre dello zucchero rosato, / garofalate porti le mamelle / ché oly più che non fa lo moscato...

[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Appendice, ball. 27.2, pag. 358: Strenzi li labri, c'hano d'amor melle / ch'a zucaro someglia, / e alzi quei dolci cigli chi m'alcide.

[u.r. 16.12.2023]