GRONDA s.f.

0.1 gronda, gronde.

0.2 Lat. tardo grunda (DELI 2 s.v. gronda).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.3.

0.4 In testi tosc.: Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Dante, Commedia, a. 1321; Stat. pis., 1360.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

0.5 Locuz. e fras. fare gronda 2.1.1; mala gronda 2.1; stare sotto le gronde 1.2.

0.6 N Il signif. 2.1 potrebbe avere come base il fr. gronder 'rimproverare', ma la cronologia non sembra confortare tale ipotesi.

0.7 1 Parte del tetto che sporge dai muri esterni di un edificio. 1.1 Estens. Scroscio d'acqua. 1.2 Fras. Stare sotto le gronde (di qsa): avere la protezione (di qsa). 1.3 Fig. Lato (?). 2 Estens. Ogni superficie sporgente o inclinata. [Spec. nel linguaggio poetico:] ciglia, sopracciglia. 2.1 Cipiglio. Fras. Mala gronda: malumore. 2.2 Spiovente di un albero.

0.8 Rossella Mosti 03.06.2013.

1 Parte del tetto che sporge dai muri esterni di un edificio.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 17, pag. 286.5: Un'arbore, la quale ha nome larex, è utilissima facendone assi, e mettendole sotto le gronde del tetto...

[2] Stat. pis., 1360, pag. 362.14: Et che neuna persona che tegna a pigione de le dicte bocteghe possa tenere alcuna quantità di biada fuore de le loro bocteghe, et intendasi che le loro bocteghe siano chome sta la gronda delli tetti del legname delle loro bocteghe...

- [Per similitudine].

[3] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 387.5, pag. 325: e gli occhi suoi parean fatti due gronde, / che fosson d' acqua molto doviziose...

[4] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1199, pag. 77: Venite, o fonti tuti, al mio sechorso, / plovete, o nebie tute, chomo gronde, / movete, o flumi, ver mi vostro chorso...

1.1 Estens. Scroscio d'acqua.

[1] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 1, cap. 8, vol. 1, pag. 108.26: e la nera terra gemerà e renderà cotali risudamenti, e non grandi gronde d'acqua, la qual sarà raccolta dalle piove e liquor del verno, ma avrà sapor nobilissimo. || Corpus OVI.

1.1.1 Fig. Pianto.

[1] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 3.28, pag. 97: Stringe lo core e gronda / lo viso di condutto / dell'aigua, che tale fonte risurge; / non ho coverta a gronda / che lo mal che m'è adutto / covrir potesse, s'el non risurge.

1.2 Fras. Stare sotto le gronde (di qsa): avere la protezione (di qsa).

[1] Ventura Monachi (ed. Corsi), a. 1348 (fior.), Stu se' gioioso, pag. 74: Stu se' gioioso, e me doglia confonde, / ch'a gli occhi mi rifonde / sí, ch'empierei di lagrime una pelve, / pensando dove i' fui e sono altronde / e sto sotto le gronde / de le volpine sottrattose belve.

1.3 Fig. Lato (?). || (Contini).

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 728, pag. 553: Tanto presia la femena ni vergonça ni onta / como presia la capra la late poi q' è mouta: / pur q' ela possa fare ço qe al cor li ponta, / no li cal qi sea raso dal çuf o da la gronda. || S'intende il lato della testa.

2 Estens. Ogni superficie sporgente o inclinata. [Spec. nel linguaggio poetico:] ciglia, sopracciglia.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 30.88, vol. 3, pag. 502: e sì come di lei bevve la gronda / de le palpebre mie, così mi parve / di sua lunghezza divenuta tonda.

[2] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 30, 82-96, pag. 795.6: E siccome di lei; cioè della detta grazia, bevè la gronda De le palpebre mie; cioè li cilgli de' miei occhi...

2.1 Cipiglio. Fras. Mala gronda: malumore.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 451, pag. 542: Molti vici à la femena qe li omini confonde, / sença rasor e forfese con qual' li rad e tonde, / con soi loseng[h]e e planti e con soi male gronde...

[2] Semprebene, c. 1302 (bologn.>fior.), 39, pag. 164: Ché non è donna che sia tanto bella / che, s'ella mostra vista e gronda fella, / che non desdica...

2.1.1 Fras. Fare gronda: mettere il broncio.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 118.8, pag. 486: Per poco fa soze gronde.

2.2 Spiovente di un albero.

[1] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 5, cap. 18, vol. 2, pag. 159.30: Dilettasi [[il noce]] d'alte fosse per la sua grandezza, e disidera grandi intervalli, cioè di quaranta o di cinquanta piedi almeno, perocchè la gronda delle sue foglie nuoce a' prossimani arbori, e a quegli della sua generazion similmente nuoce. || Corpus OVI.

[u.r. 21.02.2023; doc. parzialm. aggiorn.]