0.1 guinzagli, guinzaglio.
0.2 Etimo incerto: medio alto ted. wintseil 'fune per legare un levriero', o fr. ant. guinche 'correggia' (DELI 2 s.v. guinzaglio); oppure prov. guinsalh?
0.3 Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Dante, Rime, a. 1321.
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Striscia lunga e stretta (di cuoio o altro materiale) che serve per tenere legati i cani. 1.1 Locuz. agg. Da guinzaglio. Cane da guinzaglio: veltro. 1.2 Estens. Fig. Collana.
0.8 Rossella Mosti 29.07.2014.
1 Striscia lunga e stretta (di cuoio o altro materiale) che serve per tenere legati i cani.
[1] Dante, Rime, a. 1321, 15.3, pag. 49: Sonar bracchetti, e cacciatori aizzare, / lepri levare, ed isgridar le genti, / e di guinzagli uscir veltri correnti, / per belle piagge volgere e imboccare / assai credo che deggia dilettare / libero core e van d'intendimenti.
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 7, vol. 2, pag. 109.14: Lo guinzaglio fu tratto a' cani: e ella fuggie e cani che la seguitavano...
[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 140, pag. 311.23: Entrati questi ciechi con li cani, e co' guinzagli a mano...
1.1 Locuz. agg. Da guinzaglio. Cane da guinzaglio: veltro.
[1] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 3.5, pag. 407: E di feb[b]raio vi dono bella caccia / di cerbi, cavrïuoli e di cinghiari, / corte gonnelle con grossi calzari, / e compagnia che vi diletti e piaccia; / can da guinzagli e segugi da traccia...
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 178, pag. 445.15: Che è a vedere le giovenette che soleano andare con tanta onestà, avere tanto levata la foggia al cappuccio che n'hanno fatto berretta, e imberrettate, come le mondane vanno, portano al collo il guinzaglio, con diverse maniere di bestie appiccate al petto.