0.1 inventro.
0.2 Da ventre.
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.
In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Pron. [In contesto fig.:] racchiudersi all'interno, incorporarsi. 1.1 Pron. Essere pervaso, ripieno di qsa. 2 [Rimandato a (i)v'entro, per paretimologia].
0.8 Rossella Mosti; Zeno Verlato 24.09.2014.
1 Pron. [In contesto fig.:] racchiudersi all'interno, incorporarsi.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 21.84, vol. 3, pag. 350: «Luce divina sopra me s'appunta, / penetrando per questa in ch'io m'inventro...
1.1 Pron. Essere pervaso, ripieno di qsa.
[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 98.4, pag. 174: Non č sublime il cielo ov'č il suo centro, / Anzi č pił colmo ne l'infimo abisso, / Ove, per pace aver, guerreggio e risso, / Nč perņ sento amor, di cui m'inventro.
2 [Rimandato a (i)v'entro, per paretimologia]. || Cfr. ancora Crusca (1), (2) e (3) s.v. inventrare: «Da in, ivi, e entro», con la cit. dell'att. dantesca.
[1] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 21, 82-90, pag. 477, col. 2.5: M'inventro. Questo 'inventro' si č verbo informativo, e tanto significa come 'son v'entro'.
[u.r. 12.10.2022]