LAPILLO s.m.

0.1 lapilli.

0.2 Lat. lapillus (DELI 2 s.v. lapillo).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi mediani e merid.: Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Pietra preziosa (anche in contesto fig., con rif. agli spiriti beati del Paradiso dantesco).

0.8 Rossella Mosti 15.09.2014.

1 Pietra preziosa (anche in contesto fig., con rif. agli spiriti beati del Paradiso dantesco).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 20.16, vol. 3, pag. 329: Poscia che i cari e lucidi lapilli / ond'io vidi ingemmato il sesto lume / puoser silenzio a li angelici squilli, / udir mi parve un mormorar di fiume...

[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 20, 16-30, pag. 448, col. 1.1: Lapilli, çoè prede pretiose, lucenti e chiare.

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 20, 16-30, pag. 563.29: Possa che i chiari e lucidi lapilli; cioè poi che quelli beati spiriti, che erano come pietre preziose, chiare e splendienti a formare la detta aquila...

[4] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 166.23: fece hedificare uno palazo bellissimo in una cità de Persia chiamata Susi, dove stava la corte regale de re Ciro predicto, tucto de marmore bianco, de vario lavorero intagliato, le cui pavimenta erano tucte de chiari lapilli relucenti ad modo de lucedissimo spezio.