0.1 mortai, mortaio, mortar, mortari, mortarii, mortaro, mortaru, murtaru.
0.2 Lat. mortarium (DELI 2 s.v. mortaio).
0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Doc. prat., 1288-90; Stat. sen., Addizioni p. 1303; Ingiurie lucch., 1330-84, [1375].
In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Ricette bologn., XIV pm.; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).
0.5 Locuz. e fras. pestare nel mortaio 1.1.
0.7 1 Recipiente usato per ridurre in polvere o in poltiglia, con un pestello, sostanze varie. 1.1 Estens. [Come sostituto allusivo di 'organo genitale femminile']. 1.2 [Usato come agg. con valore di 'mortale', in un gioco di parole].
0.8 Veronica Ricotta 16.06.2014.
1 Recipiente usato per ridurre in polvere o in poltiglia, con un pestello, sostanze varie.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 10, pag. 215.8: Et un altro sì dicie: che si tu pestàsi lo stolto nel mortaio col pestello, non si torrebbe da llui la stoltezza.
[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 11, pag. 92.16: Et altrove: «Se tu triterai lo matto nel mortaio sì come si trita l'orço (e) la tisana col pestello...
[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 4: et altro disse: se tu pesterai lo stolto in delo mortaio sì come si pesta l'orzo colo pistello, no(n) si parterà da lui la mactessa...
[4] Doc. prat., 1288-90, pag. 170.12: l' un grande e due di banbagia, kostaro lb. J s. XIIIJ tor.. J mo(r)taio (e)d altre kose minute kostaro s. VJ tor.. J kalamaio di pionbo kostò s. J...
[5] Stat. sen., Addizioni p. 1303, pag. 58.25: La soma de le pelli, IJ soldi. La soma de' catini, tallieri, scudelle e mortai, J soldo La soma de la lana di Garbo, IIJ soldi.
[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 2, pag. 7.25: per mohi innomerabel aflize' e mete' in croxe e bate' con gli pé, triar e pestelenciar gli honesti e bon homi chomo el pever in mortar.
[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 9, vol. 1, pag. 121.14: su sì xoccu ki, si eu possu sfrachinari lu vitru di unu spichiali in un mortaru, ki eu crida ki eu possa sfrachinari la similitudini di lu suli.
[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 199, pag. 209.7: E quello che roman po sovra el drapo, i lo mette in lo mortaro e trialo, po ne fa trocissi como è dito de sovra.
1.1 Estens. [Come sostituto allusivo di 'organo genitale femminile'].
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, conclusione, pag. 718.3: si disdica agli uomini e alle donne di dir tutto dì 'foro' e 'caviglia' e 'mortaio' e 'pestello' e 'salsiccia' e 'mortadello', e tutto pien di simiglianti cose.
- Fras. Pestare salsa nel mortaio: avere rapporti sessuali con una donna.
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 2, pag. 513.19: dice che fa prego a Dio che voi non pesterete mai più salsa in suo mortaio: non l'avete voi sì bello onor fatto di questa...
1.2 [Usato come agg. con valore di 'mortale', in un gioco di parole].
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 10, pag. 171.15: se io ora sto in peccato mortaio, io starò quando che sia in imbeccato pestello...
[u.r. 24.09.2015]