PASTURA s.f.

0.1 pastur', pastura, pasture.

0.2 Lat. pastura (DELI 2 s.v. pastura).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 2 [10].

0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); Doc. sen., 1277-82; Doc. cort., 1315-27; Stat. pis., a. 1327; Simintendi, a. 1333 (prat.); Lett. volt., 1348-53; Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giudizio universale, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; <Doc. venez., 1367>.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.).

0.5 Anche s.m. (pasturo).

Locuz. e fras. avere in pastura 2.1; buona pastura 1.1; di pastura 1; fare pastura 1.2; mettere in pastura 2; pastura della carne 2.3.1;tenere in pastura 2.2.

0.7 1 Area adibita al pascolo del bestiame. 1.1 Fras. Buona pastura: terreno adatto a ricavare facili guadagni. 1.2 Fras. Fare pastura: ordire un agguato alle spalle, tramare. 2 Fonte di alimentazione, pasto (di animali o di esseri umani). 2.1 Fras. Avere in pastura: tenere come bestie domestiche. 2.2 Fras. Tenere in pastura: allettare con promesse vane. 2.3 Fig. Nutrimento spirituale, ammaestramento. 2.4 Incursione al fine di saccheggiare o il territorio stesso oggetto di una depredazione. 3 Sterco di animali selvatici che costituisce una traccia per i cani durante una battuta di caccia. 4 [Masc.] parte anatomica del cavallo tra la giuntura della zampa e lo zoccolo.

0.8 Veronica Ricotta 16.07.2014.

1 Area adibita al pascolo del bestiame.

[1] Doc. fior., 1274-84, pag. 484.20: Conperamo da Ricovero f. Falchotti da Monte Raoli u· peço di terra (e) boscho (e) pasture poste nel populo di Sant' A[n]drea a Monteraoli...

[2] Stat. sen., 1280-97, par. 60, pag. 19.2: qualunque mettarà fuoco in alcuna pastura del detto Comune o de la sua corte, [...] sia punito in XX soldi di denari per ciascuna volta...

[3] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 284, pag. 64: et andar en soa mala ventura / cun li diavoli d' inferno en pastura, / li quali sì l' à menar en un tal pascol / k' el no g' à parer nè mel nè lato, / m' enanço g' à parer venin e fel / e tosego amarissimo e crudel.

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 35.11: e non mi fuggire: però ch'ella fuggia, e avea già lasciate le pasture lerne, e' campi litei coperti d'albori...

[6] Lett. volt., 1348-53, pag. 191.15: Del poco honore e danno che ti fanno gl'isbanditi di Massa facendo villania e rubbando sula strada e vietando le pasture de' Todini, le quali secondo che scrivi ài comperate...

[7] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 292.25: Et pluraliter nominativo hec pascua, le pasture.

[8] <Doc. venez., 1367>, pag. 344.44: Tuto ço che roman in ver pelago dal dito patago, in ver Gelisna ploça, intorno deli cimiteri, è de sancta Petcha e del comune, lassado per pastura.

- Locuz. agg. [Detto di un animale:] di pastura: da pascolo.

[9] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 1, pag. 241.10: cuntamu tucti li vaki nostri in lu baglu di Sanctu Martinu et truvamuli vaki di pastura c.j.xj, di li quali ndi foru vaki figlati lxxx cum lxxx vitelli.

- Fig.

[10] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. VII, cap. [vv. 825-846], pag. 286.3: A le mortali pasture della battaglia non vennoro solamente i lupi di Tessalia, ma vennorvi quelli di Bistonia... || Cfr. Lucano, Phars. VII, 821-22: «non solum Haemonii funesta ad pabula belli / Bistonii venere lupi».

[11] f Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Collaz. XIV, cap. 17, pag. 185.63: non mettere il male uomo alla pastura del buono, e non ti lasciare ingannare al satollamento del ventre... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Cass., Coll., XIV, 17: «Noli applicare impium ad pascua iusti, neque seducaris saturitate ventris».

1.1 Fras. Buona pastura: terreno adatto a ricavare facili guadagni.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 10, pag. 429.18: di nobili uomini e d'agiati fu abitato; nel quale, per ciò che buona pastura vi trovava, usò un lungo tempo d'andare ogni anno una volta a ricoglier le limosine fatte loro dagli sciocchi...

1.2 Fras. Fare pastura: ordire un agguato alle spalle, tramare.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 38, terz. 24, vol. 2, pag. 157: e la minuta gente, che restava / in Bruggia insieme fer lega, e pastura / d'uccider ciaschedun, che contro dava...

2 Fonte di alimentazione, foraggio, pasto (di animali o di esseri umani).

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 4.3, pag. 220: Così divene a me similemente / com'a l'acel che va e no rivene: / per la pastura che trova piagente / dimora illoco e d'essa si contene...

[2] Doc. sen., 1277-82, pag. 296.29: Ancho XXVIII den. nel dì a Buondì Saladini per pastura d' una notte de' ronzino che menò Naddo a Pisa.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.423, pag. 141: Lo rei insí for de citae / per alcuna neccessitae / e la fé en prexon scura / star doze dì senza pastura.

[4] Doc. cort., 1315-27, pag. 41.13: Ancho dea dare Pavolo xxij s., el quale àne pagato Passara e· lla pastura p[i]ù de luie del mese de março.

[5] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 70, pag. 77.11:cioè quando lassasseno andare a passere [[i buoi]], tinirli ad area, cioè congregati tutti insieme in uno luogo overo in piò come a lloro paresse là dove è la loro pastura...

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 20, pag. 94.11: Per doa fiaa de pocha pastura e de men conpanaio, çoè cinque pan e septe du picin pessi e pochi altri pesseti, el saciò molte miglere d'omi...

[7] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 135, par. 17, vol. 2, pag. 503.15: paghe agl ditte comparatore quattro tanto de quilla quantità de pecunia la quale devesse per la pastura...

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 241, vol. 2, pag. 420.4: e' loro cavagli sono piccoli e sanza ferri e con brettine sanza freno, e la loro pastura è d'erbaggio e di strame sanza biada...

[9] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 164.5: Verun cibo è a lor meglio che la verde pastura, là ove la contrada si abbonda...

- Fig.

[10] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 156, pag. 605: E l'anema dolentre à pres rëa pastura / entro l'infern ardente, en quela grand calura...

[11] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 284, pag. 64: et andar en soa mala ventura / cun li diavoli d' inferno en pastura, / li quali sì l' à menar en un tal pascol / k' el no g' à parer nè mel nè lato, / m' enanço g' à parer venin e fel / e tosego amarissimo e crudel.

- Masch. Mettere in pastura: temporeggiare.

[12] f Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.): fu tornato innanzi al termine il detto capitano [...] e così messo in pasturo. || TB s.v. pasturo; l'ed. inclusa nel corpus legge «pastura»: cfr. Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 205.15.

2.1 Fras. Avere in pastura: tenere come bestie domestiche.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 14.42, vol. 2, pag. 231: ond' hanno sì mutata lor natura / li abitator de la misera valle, / che par che Circe li avesse in pastura.

2.2 Fras. Tenere in pastura: allettare con promesse vane.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 537.6: Lo scolar lieto procedette a più caldi prieghi e a scriver lettere e a mandar doni, e ogni cosa era ricevuta ma indietro non venivan risposte se non generali: e in questa guisa il tenne gran tempo in pastura.

[2] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), VI, ott. 11.7, pag. 247: Cominciaro a Pisa a domandare / molta pecunia di paga, e di menda, / di che i Pisan gli tenieno in pastura, / ed e' guastavan d' intorno alle mura.

2.3 Fig. Nutrimento spirituale, ammaestramento.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 236.16: ed hanne di lui fatto lupo, e sone disviate tutte l' oveglie ed agneli della propia pastura, cioè delli evangelii, epistole, orazioni, digiuni, vigilie, e predicazioni, e contemplazioni...

[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. I, cap. 8, pag. 27.17: Per le pecore adunque si può intendere il populo de' Giudei, i quali dalla pastura della Legge vennono alla fede. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 29, 94-108, pag. 774.35: Tornan dal pasco; cioè da la pastura, cioè da la predica, che è pastura dell'anima, come le prata sono pastura delle pecore...

[4] f Della vecchiezza, XIV (tosc.), pag. 69.10: [49'] Ma se la vecchiezza ha alcuna cosa, come pastura di studio, di dottrina, niuna cosa è più gioconda che la riposata vecchiezza. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. I, cap. 8, pag. 30.5: acciò che non fussono vinti dalla fatica di questa vita, rimanendo digiuni della pastura della verità. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2.3.1 Fras. Pastura della carne: appagamento sensuale, piacere (della carne).

[1] Cassiano volg. (A, ed. Bini), a. 1325 (tosc.), Collaz. X, cap. 7, pag. 129.33: il fine di tutta la perfezione, che tanto si assottigli la mente d' ogni pasturadella carne, levandosi quotidianamente alle cose dello spirito...

2.3.2 Godimento per la vista.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 21.19, vol. 3, pag. 345: Qual savesse qual era la pastura / del viso mio ne l'aspetto beato / quand' io mi trasmutai ad altra cura...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 27.91, vol. 3, pag. 452: e se natura o arte fé pasture / da pigliare occhi, per aver la mente, / in carne umana o ne le sue pitture, / tutte adunate, parrebber nïente / ver' lo piacer divin che mi refulse, / quando mi volsi al suo viso ridente.

[3] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 27, 79-96, pag. 605, col. 1.21: Pasture, çoè formationi piasivili al senso del viso in alcuna donna.

[4] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 21, 19-33, pag. 587.20: savesse; cioè sapesse, qual'era la pastura Del viso mio; cioè chente era la refezione, che sentiva la mia vista...

2.4 Incursione al fine di saccheggiare o il territorio stesso oggetto di una depredazione.

[1] <Doc. ven., 1362 (7)>, pag. 174.5: deli dapni et dele pasture fatte per li soi homeni in le nostre possessioni della Starea, et ello sì ne scrisse che nui debessemo far vedere et extimare li dapni...

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 43, vol. 2, pag. 511.12: no· tennono il patto, ma sotto la sicurtà del trattato passarono i· Rodano, e mutarono pastura...

3 Sterco di animali selvatici che costituisce una traccia per i cani durante una battuta di caccia.

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 10, cap. 15, pag. 223.12:. E incontanente che vede i cani aver trovata la pastura, lasci l'aguglia ammaestrata, la qual sempre sopra i cani volerà... || Cfr. Cresc., Liber rur., X, De aquilis: «et statim cum videt canes invenisse pasturam, aquilam consuetam et instructam dimittere debet».

4 [Masc.] Parte anatomica del cavallo tra la giuntura della zampa e lo zoccolo.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 167, pag. 302.21: Pesure volte abe' ad lu c. una emfe(r)mità, ch(e) se dice ca(n)c(r)o, i(n) d(e)lle iu(n)ture d(e) le ga(m)be adp(re)sso li pedi voi i(n)t(ra) le iunture e li pedi, cioè i(n) de la pastura. || Delprato, cap. 171, p. 408 «Contigit equo pluries morbus, qui dicitur Cancer, circa iuncturas crurium iuxta pedes aut inter iuncturas et pedes, videlicet in pastoria».