FORMALITÀ s.f.

0.1 formalitade; f: formalità .

0.2 Da formale.

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N L'es. di Giordano da Pisa, cit. a partire da Crusca (3) e passato a TB e GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 88-90.

0.7 1 [Filos.] L'essenza stessa di qsa. 2 [Dir.] Complesso di regole la cui osservanza rigorosa determina la validità di un procedimento giudiziario.

0.8 Luca Morlino 19.11.2013.

1 [Filos.] L'essenza stessa di qsa.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 10, pag. 323.11: Poi dico similemente lui errare, che puose della nobilitade falso subietto, cioè 'antica ricchezza', e poi procedette a 'defettiva forma' o vero differenza, cioè 'belli costumi', che non comprendono ogni formalitade di nobilitade, ma molto picciola parte...

2 [Dir.] Complesso di regole la cui osservanza rigorosa determina la validità di un procedimento giudiziario.

[1] f Giordano da Pisa, Prediche: Nella giustizia umana, se lo processo sia fatto colle necessarie formalità , vi può essere qualche sutterfugio di tempo per lo reo, ma nella giustizia divina, non si guarda a tanta formalità . || Crusca (3) s.v. formalità .