0.1 lunatica, lunatichi, lunaticho, lunatici, lunatico; f: lunaticho.
0.2 Lat. tardo lunaticus (DELI 2 s.v. luna).
0.3 f G. di Lamb. Frescob., Ventura, a. 1318-20 (fior.): 2; Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 2.2.
0.4 In testi tosc.: f G. di Lamb. Frescob., Ventura, a. 1318-20 (fior.); Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).
In testi sett.: F Fiore di virtù emil., 1305/23; Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.); a Vang. venez., XIV pm.
0.5 Anche s.f. (lunatica).
0.7 1 Che riguarda la Luna. [In partic.:] che vive sulla Luna (o nella sfera celeste). 1.1 Sost. Chi osserva e studia la Luna e il suo corso. 2 Condizionato in senso neg. dall'influsso della Luna. 2.1 [Med.] [In partic.:] affetto dall'epilessia (malattia ricondotta secondo la trad. popolare all'influsso neg. della Luna). 2.2 [Med.] [Con rif. al morbo:] causato dall'influsso neg. della Luna. 2.3 [Vet.] [Masc.] Sost. Malattia che consiste nella formazione di macchie bianche sulla cornea degli occhi dei cavalli, che ostacolano e offuscano la loro vista. 3 Caratterizzato da un umore instabile e che ha quindi un carattere e un comportamento incostante e imprevedibile; bizzarro, strano, stravagante. 4 Soggetto a un det. corso temporale e in quanto tale transitorio.
0.8 Luca Morlino 16.09.2013.
1 Che riguarda la Luna. [In partic.:] che vive sulla Luna (o nella sfera celeste).
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 224.2, pag. 267: Era Fetonte ne la somma gloria / con carri carchi di gente lunatica / fra' nove cieli, dove facean pratica / quelli de la città bisbigliatoria...
1.1 Sost. Chi osserva e studia la Luna e il suo corso.
[1] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. V, allegoria R, pag. 280.16: Ciò vuole dire che amaestrava tutta la sua dottrina solo in lo curso della luna [[...]] Così costui fu el magiure e lo migliore lunatico che mai fosse... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
2 Condizionato in senso neg. dall'influsso della Luna.
[1] f G. di Lamb. Frescobaldi (ed. Mabellini), a. 1318-20 (fior.), 1.1: Poi che fortuna v'è tanto lunatica, / che v'ha condocto con fortuna al pevero / tra quella gente ove non ha persevero, / modo nè legge, ma usanza ebraica... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
2.1 [Med.] [In partic.:] affetto dall'epilessia (malattia ricondotta secondo la trad. popolare all'influsso neg. della Luna).
[1] F Fiore di virtù emil., 1305/23: si è materia a tempi, ch'èno certe lunasoni, ch'èno simiglia[n]ti di palesi mati e a tempi no bene savii - e quisti s'apellano lunatichi... || Segre-Marti, La prosa, p. 890.
[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 21, vol. 1, pag. 168.8: La quarta si è, che fa diventare lunatico, come si legge di uno, il quale Cristo curò.
[3] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 2, 15, pag. 36.5: e lo prior de la abbadia, nomado de sovra, vene lunatico.
[4] a Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 4, pag. 14.13: tuti coloro li quali erano infirmi d'ogna malatia e tuti color che erano levrosi e lunatiçi e tuti coloro che erano pleni de malvasii spiriti...
[5] f Pippo Sacchetti, XIV/XV (fior.), 5: Avevi tu la testa tua lunatica / o avevi nel cuore amaritudine? || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[1] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 406, pag. 409.12: e deliberrà una lunatica, che gli suoi discepoli non potranno curare né sanare...
[2] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Mt 4, vol. 9, pag. 27.9: E la sua opinione spargevasi in tutta la Siria; e offerivano a lui tutti li infermi di varie infermità, e tenuti da' tormenti, e quelli che avevano li demonii, e' lunatici e' paralitici...
2.2 [Med.] [Con rif. al morbo:] causato dall'influsso neg. della Luna.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 17.3113, pag. 312: Il moto della Luna per sé sente, / La vista fa riversa lui veggendo, / Affredda l'acqua quando è ben fervente, / Resiste alla lunatica malìa, / A passïone emorroical, resiste / All'ira, alla tristezza e frenesia...
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 25.86, pag. 409: L'acqua raffredda, ch'al bollor s'accende; / da fantasia e lunatico morbo, / da ira e da tristizia l'uom difende.
2.2.1 [Med.] Sost. Lo stesso che epilessia.
[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 19, proemio, pag. 335.2: La XIJ è, la vari[e]tade delle infermitadi, le quali seguitano le infermitadi dell' avarizia; delle quali varietadi VIJ si potrebbono porre, cioè cechitade, febre, ariditade di mano, lunatico, malagevolezza di rispirare, idropisia, e inclinazione alle cose terrene...
2.3 [Vet.] [Masc.] Sost. Malattia che consiste nella formazione di macchie bianche sulla cornea degli occhi dei cavalli, che ostacolano e offuscano la loro vista.
[1] Gl F Dini, Mascalcia, 1352-59 (fior.): Adiviene al chavallo una malathia negli occhi che ssi chiama lunaticho, cioè ch(e) viene a tempo e fa diventare l'occhio tutto biancho e talhora turbo e gra[ve], sanza biancheza, e quasi no ne vede niente. || Boano-Bertoldi-Vitale Brovarone, p. 110. Cfr. Veg., Mul., XVIII: «De oculo lunatico».
3 Caratterizzato da un umore instabile e che ha quindi un carattere e un comportamento incostante e imprevedibile; bizzarro, strano, stravagante.
[1] f G. di Lamb. Frescob., Ventura, a. 1318-20 (fior.), 5: sì è la vita lor strana et erratica, / però sie certo che gente lunatica / vuol senno più che non insegna 'l livero / dove ogni vitio v'è privato et livero, / et sol pur a virtù fa la sua venatica. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 84, pag. 191.28: che maladetto sia chi mai maritò nessuna femina ad alcuno dipintore, ché siete tutti fantastichi e lunatichi, e sempre andate inebbriando e non vi vergognate.
4 Soggetto a un det. corso temporale e in quanto tale transitorio.
[1] F Soliloqui di S. Agostino volg., 1350/80 (tosc.): li peccati miei hanno fatto divisione tra me, e te [[...]] e fra la mia vita lunatica, e la tua sempiternale. || Zanotti, Soliloqui, p. 37.
[u.r. 28.04.2016]