0.1 pecchorelle, peccorelle, pechorelle, pecorele, pecorella, pecorelle, pecurelli, pegorella, pegorelle, picurelli.
0.2 Da pecora.
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.).
In testi mediani e merid.: Poes. an. perug., c. 1350; Anonimo Rom., Cronica, XIV.
In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.8 Luca Morlino 23.10.2013.
1 Lo stesso che pecora (con connotazione affettiva).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.15, vol. 1, pag. 401: lo villanello [[...]] prende suo vincastro / e fuor le pecorelle a pascer caccia.
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 100.12: quale e quanto Polifemo ne la cavata carcere chiude e distringe le misere pecorelle e preme le poppe loro...
- [In similitudini rif. a persone umili, ingenue, indifese].
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 3.79, vol. 2, pag. 46: Come le pecorelle escon del chiuso / a una, a due, a tre, e l'altre stanno / timidette atterrando l'occhio e 'l muso...
[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 2, pag. 238.33: Oimè misero, dove ti lasciai io? Io lasciai la paurosa pecorella intra li rapaci lupi. Deh, dove lasciai io la mia Biancifiore?
[5] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 11, pag. 66.21: come pecorella è menato ad essere ucciso, e come agnello, che non apre la bocca a gridare, quando è tonduto.
[6] Poes. an. perug., c. 1350, 43, pag. 16: Cacciata è d'ongne ovil co' pecorella / che giace enferma onde l'altre coronpe / però sola sen va per l'aier isnella.
[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 129.28: Como pecorella abassaro le loro voci e dissero: «Re, fa' ciò che a te piace».
[8] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 34.6, pag. 23: al fraode oppone cum cuperto pondo / come la pegorella ch'en sua fede / promesse al cervo quel che dar non crede, / do non serà lo lupo foribondo.
2 Fig. Devoto seguace, fedele (di Cristo).
[1] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 29, 94-108, pag. 654, col. 1.10: Sí che le pecorelle, çoè lo povolo che vae a tai predicationi.
[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 9, 127-142, pag. 225, col. 2.10: la qual moneda non solo ha disviado quelle pecore, çoè quella gente che denno texauriçare in celo e non in terra, ch'èno li chirixi, ma eziamdeo lo so pastore, che dovrave esser tutore e pastore de quelle pegorelle, ha fatto lupo, lo quale per la preditta moneda devora le pecore; e non solo quelle, ma ello ne receve danno e lesione tutto 'l povol cristiano...
[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 27, pag. 123.12: Quistu, episcopu fattu, [[...]] fichi fari monachi assay et viviri in conventu subta la regula di Sanctu Benedittu distrittamenti, [chì] tantu lu pasturi, chi quilli soy picurelli in verbo bonu hedificassiru la genti ad omni bona virtuti.