CILECCA s.f.

0.1 f: cilecca, cileccha,cilecche.

0.2 Etimo non accertato. || DELI 2 tende a escludere tanto una derivazione espressiva, quanto una derivazione dal ted. schleck, dando maggior credito all'etimo ger. slag (ted. moderno Schlag), asseverato dalla forma it. scilecca (che tuttavia pare avere solo att. posteriori a cilecca).

0.3 F Zibaldone relig. (Ricc. 1472), XIV pi.di. (tosc.): 1.

0.4 Non att. nel corpus.

0.5 Locuz. e fras. fare cilecca 1.

0.6 N I contesti riportano solo signif. fig. del termine. In senso proprio, l'espressione verbale accompagna il gesto di chi finge di dare un dono a qno (gen. un bambino), per toglierglielo all'ultimo momento (cfr. Crusca (5) s.v. cilecca).

0.7 1 Fras. Fare cilecca a qno: frustrare un desiderio, disattendere a una promessa.

0.8 Zeno Verlato 16.10.2014.

1 Fras. Fare cilecca a qno: frustrare un desiderio, disattendere a una promessa.

[1] F Zibaldone relig. (Ricc. 1472), XIV pi.di. (tosc.), Lettera ascetica: e se tu correre vuoli là dov'elli [[scil. Cristo]] dimora continuamente per potere lui avere sempre, il qual di sé ti fa cileccha, avegna c'alcuna volta ti pare forse assai ricevere de' suoi cibi, ma questo è che lo stomacho della tua anima non à ancora grande tenuta». || Ricc. 1472, c. 11r.

[2] f Adriano de' Rossi (ed. Corsi), XIV sm. (fior.), 2.2: Cara compagna del compagno mio, / la tua compagna mi fa pur cilecca, / bontà d'un'arrabbiata vecchia secca, / ch'ella pur garre quando vi pass'io. || LirIO; non att. nel corpus da altra ed.

[3] f Lett. comm. 30.12.1400 (tosc.): Dice Stoldo, che troppe cilecche ci fate di questa cena; ch'almeno de' rilievi avessimo qua sentiti! Cristo vi guardi. || Guasti, Lapo Mazzei, vol. I, p. 328.

[u.r. 28.09.2020]