0.1 geuzaar.
0.2 Ar. gawzahar (Nallino, Al-Battānī, vol. I, p. 250).
0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.
0.4 Att. solo in Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.).
0.6 N La trad. ms. di Ristoro d'Arezzo registra le varianti çeuçaar e çeunçar, genzaar, che rimandano a un polimorfismo riscontrabile anche in testi astr. latini (cfr. Nallino, Al-Battānī, vol. I, p. 250).
0.7 1 Punto più lontano dalla terra nell'orbita di un corpo celeste (opposto all'auge), apoapside.
0.8 Zeno Verlato 10.10.2014.
1 Punto più lontano dalla terra nell'orbita di un corpo celeste (opposto all'auge), apoapside.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 17, pag. 24.12: e emperciò se mutano l'auge de li planeti e li loro geuzaar, cioè li loro capeta de dragone e le loro caude de dragone, secondo quella via...
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 21, pag. 238.22: e 'mperciò trovaro li savi mutare l'auge de li planeti e li loro geuzaar secondo quella via.