0.1 tigurio; f: tebur.
0.2 Lat. tegurium (Verlato, Vite di Santi, pp. 135-36).
0.3 Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.): 1.
0.4 Att. unica nel corpus.
0.5 La -b- nella forma tebur può essere spiegata a partire da -v- epentetica dopo caduta di -g- (Sanfilippo, Primi appunti, p. 429, in relazione al topon. ravennate Tegurio, Teburio) o come indebolimento della -g- intervocalica (Verlato, Vite di Santi, pp. 135-36). Entrambe le possibilità, con preferenza per la prima, sono discusse per il termine campano teboria da Giuliani, Saggi, pp. 225-27.
0.6 N Nella forma teboria il termine è presente in un doc. lat. alto merid. del 1000: cfr. Giuliani, Saggi, p. 226.
0.8 Zeno Verlato 15.10.2014.
[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 3, pag. 160.16: Quando stava in quel tigurio ovvero capannetta, della quale dicemmo di sopra [[...]], alquanti ladroni [[...]] una notte si mossono per venire a lui...
[1] F Legg. sacre Ashb. 395, XIV pm. (sett.), S. Marco: veçù un tebur de calçolaro, andè da lui açò che ge conçase lo calçare. || Verlato, Le Vite di Santi, p. 201.
[u.r. 26.01.2016]