0.1 ghoverno, goberno, governa, governi, governo, -governo, guberno, guverno, malghoverno; a: governu.
0.2 Lat. gubernum (Nocentini s.v. governare).
0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 4.
0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.); Stat. fior., 1330; Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>; a Stat. lucch., 1376.
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Insegnamenti a Guglielmo, XIII (ver.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).
In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).
N L'att. in Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.) è una cit. dantesca.
0.5 Anche plur. neutro (governa).
Locuz. e fras. avere a governo 3.2; avere il governo 2.1; avere in governo 2.1.1; buon governo 3.2, 4.2; dare a governo 3.2; dare il governo 3.2; dare in governo 2.2; darsi al governo 2.1.1; essere al governo 3.2; essere in governo 4; fare governo 2.2, 2.3, 4.2; governo generale 1; mal governo 3.2, 4.2; mettere in governo 2.2; prendere il governo 3.2.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
Non si separano gli es. (cfr. in partic. 1.1) che potrebbero essere ricondotti a un deverbale di governare.
Non si considerano le att. in <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)> in quanto frutto d'integrazioni ed. ex fonte.
0.7 1 [Mar.] Organo con cui si dirige la rotta di un'imbarcazione, costituito in genere da una pala di legno, lo stesso che timone (anche in contesto fig.). 1.1 Attività di condurre un'imbarcazione manovrando il timone o le vele. 1.2 Estens. Timone del carro (anche fig.). 2 Attività di condizionare, disporre o specif. indirizzare (qsa) secondo la propria volontà a un det. fine. 2.1 Gestione e amministrazione (di qsa); cura e conservazione (di qsa). 2.2 Attività di custodire, conservare, mettere al riparo (qsa). Dare / mettere in governo, fare governo. 2.3 Estens. Atto o facoltà di modificare uno stato. Locuz. verb. Fare governo. 3 Attività o facoltà di regolare o indirizzare l'azione o la condotta (di qno). 3.1 Guida e comando (di un gruppo organizzato). 3.2 Esercizio delle funzioni proprie del potere politico (su un territorio o una comunità, anche religiosa). Locuz. verb. Avere a governo, essere al governo. Dare a governo, dare il governo, prendere il governo. 3.3 Estens. Chi ispira o indirizza (qno). 4 Attività o mansione di prestare protezione, assistenza e sostentamento (a qno); attività di provvedere al necessario e al benessere (di qno). Locuz. verb. Essere in governo. 4.1 Attività di curare (la malattia di un animale). 4.2 Comportarsi in un det. modo (nei confronti di qno); trattamento. Locuz. verb. Fare governo.
0.8 Diego Dotto 30.07.2014.
1 [Mar.] Organo con cui si dirige la rotta di un'imbarcazione, costituito in genere da una pala di legno, lo stesso che timone (anche in contesto fig.).
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 12, pag. 126.11: Ed ella: «Adunque per bene tutte le cose dispone, se per sè regge ogni cosa colui che esser bene abbiamo consentito; e questi è sì come un governo, per lo quale la mondana artificiositade stabile e incorrutta si serva». || Cfr. Boezio, Consol. Phil., III, 12, 14: «veluti quidam clavus atque gubernaculum».
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 35, pag. 293.7: E mentre le serene le senteno dormentati, abandonate le loro nave de lo regimento de lo guberno... || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 260: «naues eorum gubernatorum regimine destituas».
- Fig.
[3] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 3, pag. 14.2: Veramente io sono stato legno sanza vela e sanza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertade...
[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 80.7, pag. 112: L'aura soave a cui governo et vela / commisi entrando a l'amorosa vita / et sperando venire a miglior porto, / poi mi condusse in più di mille scogli...
1.1 Attività di condurre un'imbarcazione manovrando il timone o le vele.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 8.17, vol. 1, pag. 129: Corda non pinse mai da sé saetta / che sì corresse via per l'aere snella, / com' io vidi una nave piccioletta / venir per l'acqua verso noi in quella, / sotto 'l governo d'un sol galeoto, / che gridava: «Or se' giunta, anima fella!».
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 19, pag. 276.18: Poi alla sinistra mano del signore rimirando, vide un tempestoso mare, nel quale una nave con l' albero rotto, e con le vele le quali piene d' occhi gli pareano tutte spezzate, e con li timoni perduti e sanza niuno governo.
[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 3, pag. 139.16: D., avendo mostrato ciò che 'l dimonio li aveva dito e ciò che V. li aveva risposto, or torna a le anime le quale eran gionte a passar la riva sot'el governo del dicto nochiero.
[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 37, pag. 454.33: l'altra parte si chiama «poppa», e questa è quella parte che viene di dietro, e sopra la quale sta il nocchier della nave al governo de' timoni...
[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 3, 121-129, pag. 105.19: Et aggiugne: Quinci; cioè per questo fiume, in su la nave sotto il governo di Caron si dee intendere.
- Governo generale.
[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 79, pag. 464.35: Ed è questo nome «nocchiere» il propio nome di colui al quale aspetta il governo generale di tutto il legno, e a lui aspetta di comandare a tutti gli altri marinari, secondo che gli pare di bisogno...
- Fig.
[7] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 574.2: Qui introduce una voce di Dio, la quale il suo sermone dirizza alla Chiesa, dicendo: O navicella data sotto il governo di Pietro Apostolo, come tu se' male carca delle imperiali e mondane ricchezze!
[8] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 53, pag. 199.27: Ora sono io bene in sulla nave la quale è perita, e ritruovomi sanza niuno conforto, sanza niuno aiuto e sanza niuno governo.
[9] ? Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 22 [ser Ciano del Borgo a San Sepolcro].46, pag. 48: e qual s'ausa a così facta fregola, / prova del tosco il sanape / e, come 'l grosso canape / del suo governo racto si fa fievile...
1.1.1 Estens. [Generic.:] conduzione (di un'imbarcazione).
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 69.30: Loro legni sono d'abete, e havi legno nel quale ha quaranta camere per mercatanti e vuole il meno dugento marinai a suo governo...
1.2 Estens. Timone del carro (anche fig.).
[1] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 22, pag. 421.8: 115. Qui pone l' Autore l' ora del die; e dice, che le IIIJ ore erano passate, e la V ora era al temo, cioè al governo del die, la sua vicenda: e dice, che dirizzava in su l'ardente corno, il quale porta nella fronte...
2 Attività di condizionare, disporre o specif. indirizzare (qsa) secondo la propria volontà a un det. fine.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 4, pag. 83.12: Come pure la speculativa convegna loro, pure alla speculazione di certe segue la circulazione del cielo, che è del mondo governo...
[2] Jacopo Alighieri, Capitolo, 1322 (fior.), 116, pag. 368: La prima con quella virtú risplende / ke con freddeçça d' animo à excellença, / che carità di spirito s' intende; / et la seconda celestial semença / al governo del mondo cura et guarda, / secondo 'l senso della sua sentença...
[3] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 110, pag. 144.9: grandi signuri mi pari ki sarria cui havissi quista virtuti et per quisti tri cosi havissi lu suo governu.
2.1 Gestione e amministrazione (di qsa); cura e conservazione (di qsa).
[1] Stat. fior., 1330, pag. 53.8: I quali lo Spedalingo e Rettore del detto Spedale e Chiese debbe et è tenuto di mantenergli et oservargli e fargli oservare a suo podere a tutti gli altri diputati al governo e servigio del detto Spedale e Chiese...
[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XVI, par. 35, pag. 694.29: E se egli avviene, per mostrare che altri abbia in lei piena fede, che alcuno le commetta tutto il reggimento e governo della sua casa, è di necessità che esso divenga servo di lei...
[3] a Stat. lucch., 1376, L. I, cap. 40, pag. 68.20: Statuimo et ordiniamo che 'l magior consolo et li altri consoli della corte siano tenuti et debiano con ogni debita sollicitudine adtendere et procurare et fare che in nelle dicte case et ciascuna di quelle la guardia et governo delle quali specta et pertiene al collegio delli mercadanti...
[4] f Declamazioni di Seneca, a. 1392 (tosc.), L. III, declamazione 3, pag. 56.5: Risponde il padre alla terza ragione del figliuolo, e dice così benché la legge dica che a te che sè in età di trenta anni o più io ti divida la eredità, e dieti parte; questo s'intende quanto all' amministrazione de' beni della eredità e al governo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
- Fig. Locuz. verb. Avere il governo.
[5] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 301-10, pag. 92.2: E il simigliante fece ne' suoi vestimenti, non quelli che io le facea, ma quelli che le piacevan faccendosi; e da qualunque d' alcuna mia possessione aveva il governo, essa convenia che la ragione rivedesse e i frutti prendesse e distribuisse secondo il piacer suo...
2.1.1 [In partic.:] esecuzione dei lavori agricoli necessari alla coltivazione (di un luogo o di una pianta). Darsi al governo.
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 41, pag. 291.3: Palladio mostra che fosse un uomo che si spermentò molto ne' lavorii delle terre e diessi molto al governo d'un suo giardino...
[2] Annales XIV 52-56 volg., XIV ex. (fior.), pag. 147.10: rivocherò nello animo mio quello tenpo lo quale io soleva ispendere nello governo delli orti e delle ville.
- Fig. Locuz. verb. Avere in governo.
[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 26.144, pag. 180: "Non venga frutto di te in sempiterno", / et, ditto ch'ebbe, se seccaro il fico, / per che voltòse cui l'avea in governo.
2.2 Attività di custodire, conservare, mettere al riparo (qsa). Dare / mettere in governo, fare governo.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii.56, pag. 292: E quand el g'av zo digio, un so anel dorao / E 'l mazo dra correza el ha insema ligao, / In una peza 'd sirigo el ha tut invoiao, / Apress zo in governo a soa dona l'á dao.
[2] Insegnamenti a Guglielmo, XIII (ver.), 81, pag. 519: Quel[ù] se fatiga ben inderno / ki in roto vaselo fa governo: / in om<o> vano no te parentar.
- Fig.
[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 7, pag. 34.14: [15] Ma que pù? Che no solamente niente de virtue le conferissan a l'annima, ma se un qualche pocho d'alcuna bontae ghe trovan in aquisto né metuo in governo, quel pocho atoponan e metan in ruina.
2.3 Estens. Atto o facoltà di modificare uno stato. Locuz. verb. Fare governo.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 8.623, pag. 164: Non dico che non possano venire / Li terremoti e d'estate e d'inverno, / Ma, quando mostra il caldo o il freddo l'ire, / Durano poco, ché li fiati, strutti / Del lor valore, non fanno governo, / Ché queste qualità li fanno asciutti.
3 Attività o facoltà di regolare o indirizzare l'azione o la condotta (di qno).
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 471.5: e però è nella VIIJ bolgia sotto il governo de' dimonj, che furono dello VIIJ ordine delli Angeli, dove sono puniti coloro, che loro scienza in frode usano.
[2] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.137, pag. 44: Libidinosa e scelerata Sara, / che 'l dimonio eleggesti a tue governa, / per dare a sette isposi morte amara!
[3] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 12, par. 57, comp. 73.6, pag. 173: Tanto era l'alma mia desiderosa / de vedere l'alta cella ben compita / che imaginata avea per summa cosa / e per governo sempre de mia vita, / che pregando mi fu gracia largita / che alta FENÌ CElla lo mio signore.
3.1 Guida e comando (di un gruppo organizzato).
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 8, pag. 152.15: il re d'Inghilterra mandò molta gente sotto il governo di Perotto suo maliscalco e di Giachetto Lamiens, figliuolo dell'altro maliscalco...
[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 73, pag. 576.12: e quivi, soggiogate alcune nazioni, navicò agli Ambri e a' Sicambri, li quali non senza suo gran pericolo vinti, messi nelle sue navi molti de' suoi, li quali estimò più valorosi, sotto il governo di Poliperconta il suo essercito ne mandò in Babillonia...
3.2 Esercizio delle funzioni proprie del potere politico (su un territorio o una comunità, anche religiosa). Locuz. verb. Avere a governo, essere al governo. Dare a governo, dare il governo, prendere il governo.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 3, pag. 199.20: E tu fortuna, che mi desti, di mia giovinezza, lo fascio e il governo de le cose, viene e ripiglia ciò che tu mi desti...
[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 27, pag. 436.13: Dalla prudenza vegnono li buoni consigli, li quali conducono sé e altri a buono fine nelle umane cose e operazioni; e questo è quello dono che Salomone, veggendosi al governo del populo essere posto, chiese a Dio, sì come nel terzo libro delli Regi è scritto.
[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 33, pag. 180.36: Il quale venne ad Arezo, e prese il governo accompagnato da Ciappettino Ubertini.
[4] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 534.11: Duci sono coloro che anticamente ebaro a guidare gente e per loro gran valoria avendo di loro condocta grande honore erano dai Romani e dai loro signori remunerati, dando a loro ghoverno citadi, castella e gran contadi.
[5] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 25, pag. 27.39: [20] E se quegli che aranno a governo le terre non se ne prenderanno guardia in prima che 'l fuoco s'accenda ne' lor paesi, egli converranno tutti ardere.
[6] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 519.33: sì che quasi non si potea reggere ritto per sè medesimo per la grande vecchiezza, rinunziò el governo del regno e commiselo a Pelleo suo fratello...
[7] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 11, pag. 86.20: E non solamente non contendono con altrui, dispregiandogli per ambizione d' avere stato, governo, e soprastar ad altri...
[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 94, vol. 3, pag. 197.17: acciò che per li savi e valenti cittadini, che per li tempi saranno al governo di quella [[scil. città]]...
[9] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 102.12: lasciò si facesse una chiesa a piè del poggio loro in su la strada; la quale si fece, e chiamasi San Bartolo, ed è al governo di detti frati...
[10] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 67.18: Fiol mio, perché io me sento sì agrevado de mal che per algun muodo io no posso guarir, io penso che tu serà' mio heriede, e plaxe-me perché Dio lo à voiudo; e perçò io te dono tuto el governo del mio regno, e sì te instituisso mio universal sucesor...
[11] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 33.30, pag. 297: O disdegnoso, di malizia carco, / o misertà delle virtù etterne, / sommettitor di pianti col tuo arco, / per seguir te, mancaron le superne / virtù potente d'Ercole e d'Anteo, / Anteon, Cleopatra e lor governe!
[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 269.14: Lo quale Palamides li Greci fecero e statuero imperatore de tucto lo exercito loro, deponendonne de lo guberno e regimento lo re Agamenone...
- Buon governo.
[13] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 78.34: E veduto e' Nove come costoro volevano ordinare d'afamare Siena, e mandare lo stato a terra, di subito fero un conseglio e ordinoro per bene, e utile della città e buon ghoverno...
- Mal governo.
[14] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 33, 103-114, pag. 733, col. 2.8: Per questa 'umbra smorta' s'intende la tenebrosità in che roman le virtù quando è fatto de la Ecclesia mal governo.
[15] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 27, pag. 666.18: Per queste parole fingie l'altore che san Piero muti cholore e infiammi contro a' moderni pastori di santa chiesa con indegniazione per lo malghoverno che fanno d'essa chiesa...
[16] a Poes. an. fior., 1376, 1.14, pag. 21: ché, s'io la verità qui ben discerno, / da lui si è venuto il cominciare / tanta resia pe lo lor mal governo.
[17] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 27, 85-105, pag. 701.27: Acri è una città in Asia, presso a Gerusalem la quale fu acquistata da' Cristiani et abitata da loro, poi si perdé per lo mal governo che ne faceano quelli del Tempio...
- Fig.
[18] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, conclusione, pag. 173.8: avendo la reina riguardato che l'ora era omai tarda e che tutti avean novellato e la fine della sua signoria era venuta, secondo il cominciato ordine, trattasi la ghirlanda di capo, sopra la testa la pose di Neifile con lieto viso dicendo: - Omai, cara compagna, di questo piccol popolo il governo sia tuo...
3.3 Estens. Chi ispira o indirizza (qno).
[1] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 19.11, pag. 47: Pensa che tu sey huom per la ragione, / la qual convien che ti sia principale / duce et guverno...
4 Attività o mansione di prestare protezione, assistenza e sostentamento (a qno); attività di provvedere al necessario e al benessere (di qno). Locuz. verb. Essere in governo.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii.114, pag. 199: I han querir ki i ave ascond inter l'inferno, / Desedraran k'i fosseno illoga in governo / Tanfin ke 'lla sententia k'è scrigia entro quaerno / Será paresment dadha dal grand iudex eterno.
[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 65.6: E hanno questa usanza, che quando la dona fa il fanciullo il marito istà nel letto quaranta dì ed ella intende a governo del fanciullo...
[3] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 78, pag. 694.10: Morto il marchese, rimase al figliuolo il paese ch'a llui s'apartenea in grande confusione, perché molti volieno il governo del fanciullo, e così stette il paese rotto per spazio di mesi XVIII.
[4] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 125.15: ma in questo tempo fu buono fanciullo, e bene lo tenea la detta monna Lisetta sua madre: sarebbe stato grande. Rimase nel governo della detta monna Lisetta e di Giovannetto di Iacopo Zampaloca suo fratello...
4.1 Attività di curare (la malattia di un animale).
[1] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), pag. 13.1: Trattato del governo de le malattie e guarigioni de' falconi, astori e sparvieri.
4.2 Comportarsi in un det. modo (nei confronti di qno); trattamento. Locuz. verb. Fare governo.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 5.108, vol. 2, pag. 83: "O tu del ciel, perché mi privi? / Tu te ne porti di costui l'etterno / per una lagrimetta che 'l mi toglie; / ma io farò de l'altro altro governo!".
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 10.78, pag. 116: E se ben mi ricordo e 'l ver dicerno, / apresso di costui mi seguì Probo / che fece di Macreo non buon governo.
- Buon governo.
[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 17.214, pag. 117: Ma qual de l'aqua ch'eo doe dolce et leve / beverà, non avrà sete in eterno, / ma ben per quella far fonte se deve / de una aqua de saltare al buon governo".
- Mal governo.
[4] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 6.44, pag. 69: Porian dir manti: «Como sostien' vita / esser, cotanto mal-, di te, -governo?».
[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 27.47, vol. 1, pag. 459: E 'l mastin vecchio e 'l nuovo da Verrucchio, / che fecer di Montagna il mal governo, / là dove soglion fan d'i denti succhio.
[6] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 5, (frammento).4757, pag. 405: E tu, se l'ignoranza tua delira / Contro del vero formando argomenti, / Riguarda il fine della vita tua / E con tua pena vederai che menti. / Tu poni il cielo ed anche il moto eterno, / Formando filosofiche ragioni / Le quai dell'alma fanno mal governo.
[7] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 27, 31-54, pag. 644, col. 2.2: fo un gintilissimo omo e grande de Rimino, sí che quando preseno la segnoría de la terra sí lo incarcerorno, poi doppo poco tempo lo feno a mal modo secretamente morire ... Mal governo, zoè: che n'ebono mala guardia.
[u.r. 30.08.2022]