SCALDARE v.

0.1 escaldi, iscalda, iscaldano, iscaldare, iscaldarsi, iscaldata, iscaldato, iscaldava, iscalderà , iscaldrà , ischalda, ischaldano, ischaldare, ischaldata, ischaldate, ischaldato ischaldino, scada, scadar, scadarse, scadase, scadavam, scald', scalda, scaldà, scaldaci, scaldada, scaldala, scaldale, scaldali, scaldalo, scaldami, scaldan, scaldando, scaldandolo, scaldandomi, scaldandose, scaldandosi, scaldanno, scaldano, scaldar, scaldare, scaldarete, scaldarse, scaldarsi, scaldase, scaldasi, scaldasse, scaldata, scaldate, scaldatevi, scaldati, scaldato, scaldatosi, scaldatu, scaldav', scaldava, scaldavano, scaldavansi, scaldavase, scaldàvase, scaldavasi, scaldavi, scalde, scalderà , scalderanno, scalderannosi, scalderassi, scalderòe, scalderolli, scaldi, scaldiamo, scaldimi, scaldino, scaldo, scaldò, scaldoe, scaldòe, scaldoro, scaldossi, scaldrà , scalla, scallalo, scallante, scallanu, scallare, scallata, scallato, scalle, scallese, scaudandose, scaudar, scaudar-sse, scaudava, schalda, schaldalo, schaldano, schaldare, scholdoe, scolda, scoldà , scoldo, sscalla; f: scaldante.

0.2 Lat. tardo excaldare (DELI 2 s.v. scaldare).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Doc. prat., 1296-1305.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Memoriali bologn., 1279-1300, (1282); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Vang. venez., XIV pm.; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. scaldarsi di parlare 1.6.1; scaldarsi nel parlare 1.6.1.

0.7 1 Trasmettere calore. Pron. Ricevere calore e diventare caldo. 1.1 Pron. Cercare calore. 1.2 Sost. Capacità di assorbire e trasmettere calore. 1.3 [Rif. a preparati alimentari o medici:] portare a temperatura più elevata o cuocere. 1.4 [Metall.] Arroventare (spec. allo scopo di ammorbidire la struttura del metallo). Anche in contesto fig. (anche pron.) 1.5 Fig. [Rif. ad una parte del corpo:] sottoporre ad intenso esercizio e sforzo. 1.6 Fig. [Rif. agli effetti di una passione o di una condizione di tensione:] porre in agitazione, provocare un'emozione (anche pron.) 1.7 Fig. [Rif. ad uno stato emotivo o ad una virtù:] rendere intenso, potenziare. Pron. Raggiungere l'apice. 2 Fig. Accendere, infiammare. 2.1 Fig. Scaldare a qno: accendere d'amore per qno, incitare ad amare qno.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 13.05.2014.

1 Trasmettere calore. Pron. Ricevere calore e diventare caldo.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 184.7: Perde la grazia quel dono che lungamente si scalda intra le mani di colui che dona.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 1, pag. 174.20: come lo ferro, ch'è de grossa sustanzia, che fosse scaldato, che repercotesse lo calore e scaldasse altrui.

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 23: et se elli sono due (et) dormeno l'uno rischalda l'altro, ma s'è pur uno non è chi lo scaldi...

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 18, pag. 214.14: ellino parranno ebbri e distemperati, ché 'l vino iscalda l'uomo e 'l fa ardito nel parlare.

[5] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 163, pag. 107: «eo payro e nascho inanze tempo de primavera, / quando lo tempo se scolda e llo fredo se calla...

[6] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 81, pag. 33.28: recipe mattoni molto antichi, i quali siano fatti di terra rossa, i quali siano triti a peççuoli, e fatto tanto scaldare a brascia sança fummo, ke divengano in colore d'ardente fuoco...

[7] Doc. prat., 1296-1305, pag. 336.2: It(em) diedi i(n) XIIIJ some di le(n)gna (e) di scope p(er) iscaldare lo forno s. XXXJ d. VIIJ.

[8] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 46, pag. 239.10: La seconda cosa ch'aopera e fa l'ozio, e 'l riposo, e la quiete, si è che vale ad calefaciendum, a riscaldare, e questa ragione viene da la prima, ché se l'acqua sta in turbazione, e la luce, non avendo potenzia né spazio di ficcàrvisi, sì come non l'allumina, così nolla scalda...

[9] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 29, 67-84, pag. 696, col. 2.2: Come a scaldar ... Stava l'uno cussí apozato a l'altro cum se scalda le teglie al fogo quando le massare fanno erbolati, torte, o ver grostate in teglie.

[10] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 18, pag. 84.3: el te parrà cha da l'ombria tu sii venuo al sol vraxo de iustixia, e sentirê scaldar le toe vestimente per gli forti raçi de la soa sperla...

[11] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 21, pag. 161.22: E scaldato il forno a modo come di cuocer pane, mettansi in sul fondo due o tre pietre, sicchè non ardesse...

[12] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 42, pag. 160.10: E qi 'l mete al solle, el se scalda e buta flamma de fuoco.

[13] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 14, vol. 1, pag. 130.12: Et cussì quandu la humiditati di la hostia sacrata si scalda da lu caluri di l' airu, item la humiditati di l'airu cuniuntu si scalda...

[14] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 19, 1-15, pag. 442.23: lo Sole scalda co la reverberazione che fa coi suoi raggi, Intepidar; cioè fare tepido e scaldare...

[15] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 68, Pentecoste, vol. 2, pag. 649.9: Questa ragione assegna Rabano e dice così: "Il fuoco ha quattro nature: arde, purga, iscalda ed allumina.

- [Med.] [Rif. a proprietà e reazioni del corpo e degli organi interni].

[16] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 43.27: Onde se ne debbe guardare d'acque salse e nitrose, per ciò che elle scaldano e seccano e peggiorano il corpo.

[17] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 28, pag. 72.14: Chè lo cuore corrucciato saltella, e lo corpo triema, e la lingua peccane, e li occhi arrossano, e lo viso si scalda.

[18] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 168.30: E non è utile a usare di state quand'egli è il gran chaldo, perciò che di sua natura ischalda e disecha.

[19] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 10.4507, pag. 388: Il fegato, che scalda il lato dritto / Ove le vene tengono radice, / Converte quello in sangue, com'è scritto...

[20] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 19, pag. 283.18: allora quando lo veneno iscalda et arde dentro lo sangue del'uomo, uccide incontanente l'uomo.

[21] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 115, pag. 158.2: e gli omori lo rinfrabiscono e lo scaldano e lo fanno essere giolivo e oltragioso.

[22] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 5, pag. 412.34: La vertù de tute le scorçe de le limage brusade scalda e brusa e absterçe la rogna ulcerosa e la morfea...

[23] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 47, pag. 422.3: E è adunque contra due cagioni contrarie aiutativo; in verità elli scalda i corpi freddi e disecca l'umidi naturalmente, infredda i caldi e innumidiscie i secchi accidentalmente...

[24] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 18, pag. 147.18: Simigliantem(en)te p(er) troppo callo et in gran sbuliantem(en)to de callo non se scalle.

- [Rif. agli effetti del vino].

[25] Memoriali bologn., 1279-1300, (1282) 3.2, pag. 9: «Pur bii del vin, comadre, e no lo temperare, / ché, se lo vin è forte, la testa fa scaldare».

[26] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 18, pag. 214.14: ché 'l vino iscalda l'uomo e 'l fa ardito nel parlare.

[27] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 2, pag. 140.7: e avengnia Idio che tutte maniere di vino ischaldino, inpertanto tuttavia ischalda l'uno più che l'altro.

[28] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 57, vol. 1, pag. 102.12: Elli erano scaldati del vino, e senz'indugio montarono a cavallo, e andarono correndo a Roma.

- Fig. [Con rif. all'ardore dei sentimenti o della fede].

[29] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 18, pag. 249.14: così o Domenedio provami e temptami e scalda 'l cuor mio e le reni miei.

[30] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 1.39, pag. 8: ma 'nver' di voi in croce ag[g]io le vele; / se fe' figura in terra dimora, / seguite qual più scaldavi talento.

[31] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 33.83, vol. 1, pag. 224: se questo breve tempo, k'è sì poco, / d'amor lo vostro cor non è scaldato...

[32] Fiore, XIII u.q. (fior.), 15.14, pag. 30: Faccia a Bellacoglienza pregheria / Di lui, e che lle scaldi un poco il core».

[33] Novellino, p. 1315 (fior.), 64, pag. 271.16E pensaro così: «Messer cotale si è prodissimo d'arme; farae bene quel giorno del torneamento e scalderassi d'allegrezza.

[34] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 17.78, pag. 245: oïmè lasso, fammiti sentire, / iscalda lo mie cuor, di te gelato, / che non consumi in tanto freddore.

[35] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 19, pag. 89.4: L'amor doncha de De' che scalda pù cha fogo e l'amor de gli homi santo e ordenao si è quel fogo santo lo qual vegne per aprende' messer Yesu Criste.

[36] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 170, pag. 121: Però singnore e di buone e di rei, / Spirito Santo, che l'anima escaldi, / da la tua parte come dei, / fa li spiriti nostri tanto saldi / che noi potiam diffenderce...

[37] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 5, pag. 45.15: Abitavi la marmorea statua de la dura pertinacia e ostinassione in nel male, la quale aggiala sì l'anima che con fervore divino non si può accendere o scaldare, né puosi illustrare da' raggi di sopra...

1.1 Pron. Cercare calore.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 138, pag. 529: Et entre en lo Passio se truova 'sta rasone, / com<o> sain Pero la note se scaldav' a le prone...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1414, pag. 57, col. 1: Un grande fogo era in la casa / O' molta çente se scaldava; / Petro si çé lá molto tosto...

[3] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 63, pag. 308.1: Et se due dormissero, desterà l'uno l'altro a vicenda; ma l'uno come si potrà scaldare?

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 56.17, pag. 330: e dixe che in una contrâ / monto poveri una viâ / se scadavam a lo sor / e raxonavam inter lor...

[5] Vang. venez., XIV pm., Luc., cap. 22, pag. 293.10: Et in lo meço de la corte fideva fato un grande fuogo et molti era intorno de quelo fuogo per scaldarse, et Piero sì era con elli in meço.

1.2 Sost. Capacità di assorbire e trasmettere calore.

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 6, cap. 1, pag. 232.18: alcune qualità hanno da componenti, alcune della composizione, e alcune dalla spezie, secondo le Stelle. Ma dai componenti hanno lo scaldare, lo raffreddare, inumidire e seccare.

1.3 [Rif. a preparati alimentari o medici:] portare a temperatura più elevata o cuocere.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 171.2: Contra dolore di menbri di fuori per contusione o per altra chagione, la ruta ischaldata in testo sanza alquno liquore sia posta sopra luogo dolliente.

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 10, cap. 16, pag. 244.6: Il sugo della mora agresta farai un poco scaldare, e bollire: e poi due parti di sugo, e una di mele insieme meschia.

[3] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 68, pag. 324.39: Lo sterco delo bue, involto in alcuna fogla et iscaldato ala cenere calda, posto sopra le varice giova molto.

[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 71, col. 2.9: R(ecipe) midolla di pane frescho o tu lo iscalda e supra poni tiepido.

[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 232, pag. 244.1: Alguni fa p(er) un altro muodo, ché i tuole la çucha e sì la chava, e in la cavadura ge mete del vin e falo scaldare, e po sì el beve.

[6] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 160, pag. 296.19: agi lo lacte d(e) le pecora et scallalo fi' ch(e) bulla et agi poi una pecca d(e) linu et i(n)fundila i(n) dello d(ic)to lacte callo...

1.4 [Metall.] Arroventare (spec. allo scopo di ammorbidire la struttura del metallo). Anche in contesto fig. (anche pron.).

[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. 6, cap. 11, pag. 104r.23: po·llo volto in sula bragia, acciò che si scaldi et strugasi il rame suo, et colisi nel miluogo suo la feccia sua... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 2, cap. 13, par. 5, pag. 74.32: ed intanto che 'l ferro si scalda, tondialle i capegli».

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 24.102, vol. 3, pag. 402: E io: «La prova che 'l ver mi dischiude, / son l'opere seguite, a che natura / non scalda ferro mai né batte incude».

[4] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 336.10: ma abbia a mente di rimutare la scioppa spesso e di scaldare lo ferro spesso; lo piombo e lo rame, come detto è qui di sopra, se ne usciràe a modo di ghetta, e lo ariento rimarrà nel mezzo.

[5] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 6, cap. 7, pag. 196.4: Legato 'l giovenco, e fattolo cadere, stringonsi i nervi con un regol di legno, e poi si ricidono i granelli con ferro tagliente a ciò fatto. È anco meglio se 'l detto ferro si scalda, e così arzente ricide e' granelli lungo la detta regola.

1.5 Fig. [Rif. ad una parte del corpo:] sottoporre ad intenso esercizio e sforzo.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 212.21: ed allora il mutolo figliuolo acceso d'ira impetuosa scaldòe tanto gli organi vocali, che parlòe, ch' era anche egli per morire...

[2] f Chiose a Valerio Massimo (A - FL2), 1390/92 (fior.), chiosa b [V.4.ext.6], pag. 86r.2: non ricordandosi ch'egl'era mutolo, sì favelloe, e fu questi che lli scaldò e distese alcuno membro, ciò è nerbo ratratto della lingua che non lasciava parlare. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.6 Fig. [Rif. agli effetti di una passione o di una condizione di tensione:] porre in agitazione, provocare un'emozione (anche pron.).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 228, pag. 11: E quando mi sorengo de questo m'aregordo, / E' me gramisc lo cor, per grand furor me scoldo. / Per mi el á formento, dond el fa polt da sira...

[2] f Chiose a Eroidi volg. (Gadd.), a. 1325 (fior.), chiosa l, pag. 311.27: tanto ciercharo che llevaro lo porco il quale cominciò a ssoffiare e a girarsi per isdengno. Comincia a spezzare alberi, a schiantare rami; li cani lo cominciarono a schaldare, allora cominciò a mastichare e a ffare uno freghare di denti iroso... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Paolo, cap. 1, pag. 86.22: fece venire una bellissima meretrice, la quale impudicamente lui abbracciando, e le sue membra contrettando, acciocché il corpo del giovane s'incitasse e scaldasse a libidine...

[4] Ventura Monachi (ed. Corsi), a. 1348 (fior.), Veggendo pur, 8, pag. 69: tengo la vista mia sempre turbata, / sí che poco mi scaldo e poco rido...

[5] x Poes. an. tosc., a. 1374, 4, pag. 130: Date un consiglio a' miei caldi sospiri / da scaldar lei che nulla d'amor sente.

[6] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 95, pag. 125.19: et comu plui vidi chari li creaturi, plui est desiderusu di vidiri ad illu. Adunca si scalda lu bon cori liali et cruciasi in si midesmu, kì Deu vidi ki illu non est puru nì firmu nì dignu di lui vidiri.

1.6.1 Pron Fig. Scaldarsi di qsa: spendere energia e fervore in qsa, impegnarsi in qsa. Scaldarsi di parlare, nel parlare.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIV pm. (tosc.), 136.13, pag. 638: Di contastar più con lu[i] non mi scaldo; / facciame che li piace, poi c'à 'l freno.

[2] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 18.129, pag. 124: Per me non posso far niente che spira, / ma 'l meo iuditio foe sì com'eo aldo, / il qual iuditio a la iustitia mira, / perch'eo non cerco il meo voler sia saldo, / ma ben lavo l'unta buona et sincera / de cui me messe, et a questo me scaldo.

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 82.14: chi nel parlar si scalda, in far s'aghiaccia.

[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 37, pag. 149.10: E stando a mensa, pansandose pu de sante parole che d'atri cibi, multiplicandose le parole e scaudandosede parlar, l' ora se fé tarda.

1.7 Fig. [Rif. ad uno stato emotivo o ad una virtù:] rendere intenso, potenziare. Pron. Raggiungere l'apice.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 2.3, pag. 69: O iubelo del core, / che fai cantar d' amore! / Quanno iubel se scalda, / sì fa l' omo cantare...

[2] Frate Ubertino, XIII sm. (tosc.), 2a.25, pag. 11: Me una cosa sola / costringe e sforza e dà caldo e fredore, / e scalda e fred[d]a vertute e talento...

2 Fig. Accendere, infiammare.

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 262, pag. 333: Tante sagecte mandali, par pur un nuveleri / che occupa omne locu; / la tarça in bracçu ruppeli, fessela in tri terçeri / e feceli un tal iocu / ke, facta como focu / de ferute scaldata, / grida per la contrada / succursu da la gente.

2.1 Fig. Scaldare a qno: accendere d'amore per qno, incitare ad amare qno.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 21.134, vol. 2, pag. 368: «Or puoi la quantitate / comprender de l'amor ch'a te mi scalda...

[u.r. 26.09.2022; doc. parzialm. aggiorn.]