SCALMATURA s.f.

0.1 f: scalmature.

0.2 Da scalmare.

0.3 f Mascalcia Mosč da Palermo volg., XIV (tosc.): 1.

0.4 Non att. nel corpus.

0.6 N Va prob. riportata a scalmatura la forma «scalmanature» di Mascalcia Mosč da Palermo volg., XIV (tosc.), cap. 35 («li savi mariscalchi di Francia le usano molto e giovano alle scalmanature e alla scabbia, al dolore della pianta del piede...», Delprato-Barbieri, Mascalcia, p. 240), gią cit. da TB e GDLI s.v. scalmanatura. Č un'interpolazione dell'ed. che tiene conto di «juvant scalmanaturis» del testo lat. (Delprato-Barbieri, Mascalcia, p. 136). Nella nota 5 al testo Delprato commenta: «non alle scalfinature, come legge la stampa, o alle scalmature come ha, forse per idiotismo, o vizio di pronunzia, il primo testo volgare». Si noti che scalmana 'calura' e scalmanato 'affannato' si attestano a partire dalla metą del sec. XV e che scalmanare 'agitarsi' č di attestazione cinquecentesca (LEI s.v. cauma, 13, 364-368).

0.7 1 [Vet.] [Masc.] Infezione della pelle.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 22.09.2014.

1 [Vet.] [Masc.] Infezione della pelle.

[1] f Mascalcia Mosč da Palermo volg., XIV (tosc.), cap. XL: e queste cantarelle si chiamano fuoco fredo; e li savi mariscalchi di Francia usano molto di queste; e iuova ale scalmature della scabia, al dolore della pianta del piede e a la fistola. || Delprato-Barbieri, Mascalcia, p. 33.