GURGE s.m.

0.1 gurge, gurgie.

0.2 Lat. gurges (DEI s.v. gurge).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

N Le att. in Jacopo della Lana e Francesco da Buti sono cit. dantesche.

0.7 1 Vortice d'acqua.

0.8 Rossella Mosti 03.03.2015.

1 Vortice d'acqua.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 30.68, vol. 3, pag. 500: Di tal fiumana uscian faville vive, / e d'ogne parte si mettien ne' fiori, / quasi rubin che oro circunscrive; / poi, come inebrïate da li odori, / riprofondavan sé nel miro gurge, / e s'una intrava, un' altra n'uscia fori.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 30, 55-69, pag. 671, col. 1.17: Gurge. Tant'è come logo profundo.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 401.13: E di poco l'altro dì nato ispargeva i monti del sommo lume; quando di prima i cavalli del Sole si lievano alti nell'alto gurgie, e spandono la luce levando alte le nare...

[4] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 30, 55-69, pag. 791.19: Riprofundevan sè; cioè imbagnavano sè da capo, nel miro gurge; cioè nel meraviglioso fiume, che detto è.