TRABUONO agg./s.m.

0.1 trabuon, trabuona, trabuono, trasbono, trasbuon, trasbuone, trasbuono; a: trabona; f: trabuone, trabuoni.

0.2 Da buono, sul fr. très + agg.

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Palamedés pis., c. 1300; <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>.

In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Nella terza redazione delle Pistole di Seneca, maggiormente toscanizzata, alla seconda occorrenza qui cit. corrisponde la forma finissimo, mentre nella prima il dettato è riformulato mediante l'espressione «affermano queste lode».

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Superl. di buono:] ottimo.

0.8 Elisa Guadagnini 27.06.2014.

1 [Superl. di buono:] ottimo.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 1, cap. 10, pag. 19.9: la beatitudine non può essere, se non in colui che mena buona vita ed è trasbuono.

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 40, pag. 453.11: vostro bono, che non bono sapea voi, saverà voi trasbono tornando ad esso: ché non in bono bono è canosciuto, ma in malo si connosce e savore crescie.

[3] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 25, pag. 75.23: per certo io era troppo fieramente disideroso di sapere lo nome di quello trabuon cavalieri...

[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 200, pag. 255.3: Acchilles vi ricevette molti gran colpi di spade e di lancie e di quadrelli e di saette, ma sue armadure, ch'erano trasbuone, lo difesero allora che non ebbe nulla piagha che guari lo peggiorasse.

[5] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 9, cap. 3, vol. 2, pag. 293.24: per lo primo consiglio, che gli pareva trabuono, si potea per grande beneficio fare perpetua pace e amistà col trapossente popolo di Roma... || Cfr. Liv., IX, 3, 10: «quod optimum duceret».

[6] f Pistole di Seneca (red. II), XIV s.q. (fior.), L. VIII, ep. 59, pag. 29, col. 1.46: Noi consentiamo a coloro che dicono e afermano che noi siamo trabuoni e trasavi, già sia cosa che nnoi sappiamo bene che mentano ispesse volte... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sen., Ep., VI, 59, 11: «Optimos nos esse, sapientissimos adfirmantibus adsentimur».

[7] f Pistole di Seneca (red. II), XIV s.q. (fior.), L. XVIII, ep. 98, pag. 65, col. 2.2: Il malvagio reca tutte le cose a male, ancora quelle ch'erano venute in senbianza di trabuone... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sen., Ep., XVI, 98, 3: «Malus omnia in malum vertit, etiam quae cum specie optimi venerant...».

[8] f Etica di Aristotele volg., XIV t.q. (tosc.>sett.), L. II, cap. 46, pag. 74v.4: Diletto è disiderio però ch'egli è buono e lodabile, e s'egli è gioiente a buone cose, le fa milgliori; e ciascuna cosa che fa l'altra milgliore è trabuona. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[9] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 119, pag. 160.29: lu humili est troppu liali a Deu, sì comu una trabona donna a suo signuri, ki non voli plachiri a nixunu follamenti nì carnalmenti si non a lu suo signuri tantu solamenti.

- Sost.

[10] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 6.29: Dio è [[...]] il trabuono, il trasavio, il trapossente...