LASCIVANZA s.f.

0.1 lascivanza; f: lascivança.

0.2 Da lascivo.

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Lo stesso che lascivia.

0.8 Elisa Guadagnini 23.07.2014.

1 Lo stesso che lascivia.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 39.28, pag. 138: Guardanno en quello specchio, vidde mia temperanza: / era una lascivanza - sfrenata senza frino...

[2] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. VII, cap. 16, pag. 118v.4: Se tentandolo [[scil. alcuno monacho]] di fornicatione, allor conoscono che 'l corpo dela luxuria è passato nele merolle dell'anima, [[...]] quando non sospirano come si conviene contra la lascivança dela immonda suggestione. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Cass., Conl., VII, 15: «non ut oportuit adversum suggestionis inmundae suspirasse lasciviam...».