LASCIVIARE v.

0.1 lascivino; f: lasciviare.

0.2 Da lascivia.

0.3 Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.5 Si registra sotto questa voce la forma del congiuntivo lascivino, che a rigore potrebbe anche rimandare a lascivare (v.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Tenere un comportamento o un atteggiamento sregolato o immoderato, volto in partic. al godimento dei piaceri materiali (spec. i piaceri sessuali).

0.8 Elisa Guadagnini 23.07.2014.

1 Tenere un comportamento o un atteggiamento sregolato o immoderato, volto in partic. al godimento dei piaceri materiali (spec. i piaceri sessuali).

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 6, pag. 166.5: Ad altri alcune cose mescolate distribuisce, secondo la qualità degli animi, che alcuni con avversità rimorde, acciò che in lussuria e in diletti corporali non lascivino per troppo riposo. || Cfr. Boezio, Consol. Phil., IV, 40: «Aliis mixta quaedam pro animorum qualitate distribuit; quosdam remordet, ne longa felicitate luxurient...».

[2] f Tratt. provvidenza di Seneca, XIV s.q. (fior.), pag. 422.35: quando vedi [[...]] ' rei lasciviare o per diletti carnali cascare, pensa che [[...]] coloro, a modo delli fanti, a più tristo reggimento sono governati per l'ardire di questi. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Sen., De prov., 1, 6: «malos autem lascivire et voluptatibus fluere...».