LASCIVIENTE agg./s.m.

0.1 lasciviente, lascivienti.

0.2 V. lascivire.

0.3 Boccaccio, Ameto, 1341-42: 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Ameto, 1341-42.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 [Rif. ad animali:] che si muove incessantemente e senza una direzione precisa, animato da una forte vivacitą; che ruzza o si dibatte. 2 Sost. Persona che conduce una vita volta al godimento dei piaceri materiali.

0.8 Elisa Guadagnini 23.07.2014.

1 [Rif. ad animali:] che si muove incessantemente e senza una direzione precisa, animato da una forte vivacitą; che ruzza o si dibatte. || Forte latinismo semantico.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 3, pag. 685.3: con li suoi cani [[...]] cominciņ a ruzzare; e quindi levato in piede, trascorrendo tra loro or qua or lą, all' uno la gola all' altro la coda e qual per li piedi tirando scherzando, dalla lasciviente turba da diverse parti era assalito...

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 4, pag. 197.27: a Terracina in mare non dilungi dal porto serpenti di maravigliosa grandezza in guisa di pesci lascivienti essersi esultati... || Cfr. Liv., XXVII, 4, 13: «angues magnitudinis mirae lasciuientium piscium modo exsultasse...».

2 Sost. Persona che conduce una vita volta al godimento dei piaceri materiali.

[1] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Am 6, vol. 8, pag. 202.11: [7] Per la qual cosa loro trapassaranno nel capo de' viandanti; e l'opera dello lasciviente sarą tolta via. || Cfr. Am 6.7: «et auferetur factio lascivientium».