LASCIVITÀ s.f.

0.1 lascività , laxivitá.

0.2 Da lascivo, o lat. lascivitas.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.):1.

0.4 In testi tosc.: Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.); Boccaccio, Rime, a. 1375.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Comportamento o atteggiamento sregolato o immoderato; inclinazione a tenere un tale comportamento o atteggiamento. [In partic.:] tendenza alla mancanza di moderazione, in partic. nel godimento dei piaceri materiali (spec. i piaceri sessuali).

0.8 Elisa Guadagnini 23.07.2014.

1 Comportamento o atteggiamento sregolato o immoderato; inclinazione a tenere un tale comportamento o atteggiamento. [In partic.:] tendenza alla mancanza di moderazione, in partic. nel godimento dei piaceri materiali (spec. i piaceri sessuali).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 335, pag. 67: L'og è trop lov, el guarda per grand laxivitá, / Dond el intant m'atanta k'eo pens l'iniquitá.

[2] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 105, pag. 207.24: Fu eziandio uomo carnale e lascivo, e la sua carnalità e lascività nutricava col bene mangiare e col bene bere...

[3] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 41.107, pag. 224: e col core e colla mente intenta / in tutto a te confesso il mio peccare, / che sanza freno cavalcar contenta, / lasciandomi più volte incatenare, / per gran lascività , lo mie intelletto...

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 32, 142-160, pag. 801.9: bene assimillia lo papa a la meretrice: imperò che [[...]] com'ella cerca delettazioni e lascività ; così cercava allora quel papa.

- Lascività di qsa: licenziosità o impudicizia (di qsa).

[5] ? Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 9, 106-123, pag. 268.39: se è in canto, o in presunzione di canto, o in troppa esalazione di voce, o in rompimento o aggiugnimento o tollimento di punti o in lascività di canto o in voce falsa o in fraudulento mancamento di voce: e per questo modo si distinguono le specie della superbia.