PETULANZA s.f.

0.1 petulanza; f: petulantia, petulanzia.

0.2 Lat. petulantia.

0.3 f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.): 1; Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.): 1 (congettura editoriale).

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Comportamento continuativamente importuno e insolente. 2 Inclinazione al godimento dei piaceri sessuali; il comportamento che deriva da tale inclinazione.

0.8 Elisa Guadagnini 10.02.2015.

1 Comportamento continuativamente importuno e insolente. || L'accezione, conforme a quella in lat. classico, compare soltanto nel volg. fior. di Valerio Massimo e sarà un caso di trascinamento dall'antigrafo lat.: nel corpus DiVo petulantia è tradotto da un ventaglio di traducenti che insistono sul senso di 'lussuria' (in partic. il lessema lascivia, per cui cfr. s.v. lascivia).

[1] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. IX, cap. 7, pag. 156v.10: contro al consolato e alla censura andò e i suoi principi con ogni generatione di petulantia punse. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Val. Max., IX, 7, 2: «aduersus consulatum et censuram tetendit principesque suos omni petulantiae genere uexauit».

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 7, pag. 644.3: contro al consolato et alla censura, e li suoi principi turboe con ogni generazione di petulanza. || Traduce lo stesso passo del contesto precedente: petulanza è congettura editoriale (a fronte di constantia del ms.), confermata dalla lezione della redazione Va del volg. (cit. in [1]). Cfr. Lippi Bigazzi, Glossario, s.v. petulantia.

2 Inclinazione al godimento dei piaceri sessuali; il comportamento che deriva da tale inclinazione. || L'accezione dipende da quella già tardo-antica (cfr. ad es. il passo lat. cit. in calce all'es. e Goetz, Corpus Glossariorum Latinorum, s.v. petulantia).

[1] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XXII, cap. 22, vol. 9, pag. 208.8: per lo quale [[amore di tante cose vane e nocevoli]] nascono le mordaci cure, [[...]] la nequizia, la lussuria, la petulanzia, lo svergognamento, la impudicizia... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Ag., Civ. Dei, XXII, 22, 1: «...nequitia, luxuria, petulantia, impudentia, impudicitia...».