0.1 seriosa.
0.2 Lat. mediev. seriosus.
0.3 Boccaccio, Corbaccio, 1354-55: 1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Corbaccio, 1354-55; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Che merita attenzione o che è compiuto con applicazione e gravità in ragione della sua importanza, della sua qualità, del suo interesse.
0.8 Elisa Guadagnini 17.02.2015.
1 Che merita attenzione o che è compiuto con applicazione e gravità in ragione della sua importanza, della sua qualità, del suo interesse.
[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 361-70, pag. 104.20: madonna Cianghella, cui sentenzia, dopo lunga e seriosa disputazione, fu nel concilio delle donne discrete, e per conclusione posto...
[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 19, 1-9, pag. 496.20: esclamazione è colore retorico che si chiama in lingua greca apostrofa, e fassi per multe cagioni, come appare in Tullio, e nella poetria novella; ma qui si fa in materia seriosa, riprendendo la simonia e li simoniaci.