GUARDINGO (1) agg./s.m.

0.1 guardinga, guardinghi, guardingo; f: guardingho.

0.2 Da guardare (Nocentini s.v. guardare).

0.3 F Giordano da Pisa, Prediche, 1303-1309 (pis.>fior.): 1.1; Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.): 1.1.1.

0.4 In testi tosc.: Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.); Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).

0.5 Locuz. e fras. non guardingo 1, 1.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Che si guarda attorno con prudenza e sospetto (allo scopo di riconoscere un pericolo e sim.). 1.1 Che agisce o si muove con cautela e avvedutezza.

0.8 Diego Dotto 16.03.2015.

1 Che si guarda attorno con prudenza e sospetto (allo scopo di riconoscere un pericolo e sim.). || Att. nei volgarizzamenti per trad. del lat. cautus.

[1] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. VII, cap. 3, pag. 123v.4: e amonìlli che fossero più aveduti e guardinghi, e elli incontanente uscio della cittade... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Val. Max., VII, 3.ext., 10: «monuitque ut essent cautiores» e Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.): «ammonìe ch' elli fussero più avveduti».

- [Rif. a animali].

[2] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 246.15: Gli uomini giovani possono essere savi, ma non veramente prudenti, però che sono poco vivuti e ànno poche cose vedute e praticate; e ciò dimostrando il Principe degli apostoli a' pellati dice: «Siate prudenti come serpenti, ecc.», i quali per lo molto tempo che vivono sono molto cauti e guardinghi.

- Locuz. agg. Non guardingo.

[3] f Favole tosc., XIV, II.5.112: Ma 'l topo moggio, lento, non guardingho, / alchuna bastonata gli fu porto... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 Che agisce o si muove con cautela e avvedutezza.

[1] F Giordano da Pisa, Prediche, 1303-1309 (pis.>fior.), 42: che ne diventi più umile, che ti conosci vile, e peccatore; senne più guardingo, e stai con più timore. || Moreni, vol. II, p. 45.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 8, pag. 564.14: Ma il discreto arciere Amore, che per sottili sentieri sottentrava nel guardingo animo...

[3] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 171-80, pag. 68.4: delle quali [[scil. l'età e gli studi]] ciascuna per sé e amendune insieme ti doveano render cauto e guardingo dagli amorosi lacciuoli...

- Sost.

[4] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 144.22: l' amor pieno di guati è presente ai non guardinghi. || Cfr. Ov., Rem. Am., 148: «Adfluit incautis insidiosus Amor».

1.1.1 Ispirato da prudenza e accortezza.

[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 36, pag. 23.12: acciò che lla virtude divenisse più forte per l'assalto de l'arte e l'arte divenisse più guardinga per la scienza della virtude. || Cfr. Val. Max., II, 3, 2: «haec illius scientia cautior fieret».