INDISCREZIONE s.f.

0.1 indiscreciuni, indiscretiuni, indiscrezione; a: indiscretioni; f: indiscrizione.

0.2 Lat. tardo indiscretio, indiscretionem (DELI 2 s.v. indiscreto).

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.2.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Assenza o mancanza di oculatezza. [Con valore specif. morale:] assenza di rettitudine. 1.1 Estens. Assenza di moderazione; tendenza ad andare oltre i giusti limiti. 1.2 Estens. Caratteristica di ciò che avviene fortuitamente, senza un disegno predeterminato.

0.8 Diego Dotto 16.03.2015.

1 Assenza o mancanza di oculatezza. [Con valore specif. morale:] assenza di rettitudine.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 7, vol. 2, pag. 136.5: E schumputi c'appi lu juvini li soy soldi turnau a la casa, et per erruri di lu patri et per la indiscretiuni di li soy amici truvau la sua casa qui l'era stata clusa. || Cfr. Val. Max., VII, 7, 1: «inpudentia alienorum».

[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. III, cap. 5, pag. 90.23: Ma questa loro intenzione [[scil. degli amici di Giobbe]] davanti agli occhi dello stretto Giudice è offuscata con non poca indiscrezione. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 121, pag. 250.12: Nell' amore proprio di loro medesimi, unde è nato l' arbore della superbia col figliuolo della indiscrezione; ché, come indiscreti, pongono a loro l' onore e la gloria, cercando le grandi prelazioni, con adornamenti e delicatezza del corpo loro, e a me rendono vitoperio e offesa, e retribuiscono a loro quello che non è loro, e a me dánno quello che non è mio.

[4] Esopo tosc., p. 1388, cap. 40, pag. 183.8: Piacciati, signore mio, di non lasciarti vinciere all'ira e che muoia in te il vizio della indiscrezione, il quale è vento ardente che disecca ogni fonte di piatà.

1.1 Estens. Assenza di moderazione; tendenza ad andare oltre i giusti limiti.

[1] f Zucchero, Esp. Pater, XIV in.: Alcuna fiata avvenir puote, che la indiscrizione è di folle fervore, ec. || Crusca (3) s.v. indiscrezione; l'ed. cit. nel corpus, <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, non presenta l'es., ma cfr. [2].

[2] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 42, pag. 39.11: Alcuna fiata aveni ki illu per indiscretioni di follu fervuri, per lu quali lu homu sì supramina lu suo cori et lu suo corpu...

1.2 Estens. Caratteristica di ciò che avviene fortuitamente, senza un disegno predeterminato.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 11, pag. 329.7: Dico che la loro imperfezione primamente si può notare nella indiscrezione del loro avenimento, nel quale nulla distributiva giustizia risplende, ma tutta iniquitade quasi sempre: la quale iniquitade è propio effetto d'imperfezione.