PRETORE s.m.

0.1 pretor, pretor', pretore, pretori, pretorij, preturi, prituri; a: pretoro; f: pretoure.

0.2 Lat. praetor (DELI 2 s.v. pretore).

0.3 Miracole de Roma, XIII m. (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); a Doc. ver., 1356 (2); f Frontino volg., a. 1381 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1341.

0.5 Locuz. e fras. pretore cittadino 1.1; pretore della città 1.1; pretore urbano 1.2.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Nell'antica Roma, alto magistrato fornito in origine di poteri militari, quindi di poteri giudiziari, di durata annuale, cui può essere affidato il governo di una provincia una volta uscito dalla carica. 1.1 Locuz. nom. Pretore cittadino, della città : lo stesso che pretore urbano. 1.2 Locuz. nom. Pretore urbano: magistrato che amministra la giustizia tra i cittadini romani (in opp. al praetor peregrinus con giurisdizione sulle cause tra i cittadini romani e gli stranieri). 1.3 Estens. Alto magistrato. 2 [Con rif. all'antica Grecia:] comandante militare. [In partic. ad Atene:] ciascuno dei dieci magistrati cui è affidato il comando dell'esercito e della flotta; stratego. 3 [Dir.] Estens. Ufficiale che amministra la giustizia o svolge det. incarichi in una comunità. 4 [Generic.:] chi esercita il potere su una comunità o in un territorio (in un elenco di cariche).

0.8 Diego Dotto 16.03.2015.

1 Nell'antica Roma, alto magistrato fornito in origine di poteri militari, quindi di poteri giudiziari, di durata annuale, cui può essere affidato il governo di una provincia una volta uscito dalla carica.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 58, pag. 585.31: Regio octava: lo mercato maiure de Roma, lo quale avea tre cantoni, et avea le case de li pretori et de li senatori...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 23, pag. 179.22: Cecilio pretore con l' oste mandato da' Romani a vendicare i detti ambasciadori, e a constrignere il furore dei nemici, dagli Etrusci e Galli vinto fue e morto.

[3] Gl Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 2, pag. 3.12: pretori erano proposti e comandatori e guardiani del luogo ove l'uomo piativa.

[4] Gl f Bart. da San Concordio, Catilinario, a. 1313 (tosc.), Cap. 21, pag. 56.19: furono eziandio mandati pretori, cioè per signori e giudicatori, Q. Pompeo Rufo a Capova, Q. Metello Celere nella Marca di Ancona... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Sal. Cat.] (H) 14, pag. 89.2: Apresso fue chiamato Cesare pretoure. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 55, vol. 1, pag. 322.26: Alquanti furono, che interpetraro per questa medesima legge d'Orazio, che i consoli ed i pretori, non ch'altri, hanno cautela in quella, perchè i pretori si fanno per quella medesima maniera che si fanno i consoli; e il consolo si chiama giudice. Ma alquanti contradicono a questa interpetrazione, però che in quel tempo non era ancora cosa usata di chiamare giudice il consolo, ma pretore.

[7] Gl Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 64, pag. 141.27: S' io incontro nella strada un Consolo, o un pretore, che sono maestri, e giudici del popolo di Roma, i' farò quello, che l'uom de' fare per onorevole persona onorare. || Cfr. Sen., Ep., VII, 64, 10: «Si consulem videro aut praetorem».

[8] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 533.7: Doppo chostoro erano altri che se chiamavano Pretori. Costoro erano sempre gran doctori conventati in legge. L'uno cognosciva le questioni del corpo de la cità.

[9] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 106, pag. 61.26: Quando li due Scipioni furono morti in Africa, Lucio Marzio usoe grande prudenzia in ragunare la gente sconfitta e in riparare l'oste, ond'elli fu fatto da' suoi cavalieri pretore e guardiano de l'oste... || Cfr. Val. Max., II, 7, 15: «in hunc modum orsus est: "L. Marcius pro praetore"».

[10] Gl f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.), chiosa h [II.2.4], pag. 9v.20: pretori, i quali altressì erano chiamati prefetti: questi erano giudici... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 3, vol. 1, pag. 85.3: C. Luttaciu consulu et Quintu Valeriu preturi avianu distruttu unu grandi naviliu di li Africani inturnu di Sicilia...

[12] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. III [Phars., III, 71-112], pag. 41.8: le sagrate sedie non risprendêro di consolo, lo pretore, proximana potentia per legge, non v'èe presente, le sedie curuli erano vòte, Cesare era tutte le cose...

[13] f Chiose interl. a Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.), pag. 54r.1: duca [interl. pretore] || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. f Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.): «morto Bubellio, loro duca» e Val. Max., II, 7, 15: «mortuoque duce».

[14] Gl Comm. Arte Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 15, pag. 947.10: Anticamente era questa consuetudine, che quando la femina era forte molestata da lussuria, sì se n' andava dinanzi dal pretore di Roma, cioè al signore, e manifestavagli e dicevagli il fatto suo.

[15] Gl f Gloss. degli uffici romani (red. Marc.), XIV pm. (tosc.), pag. 27.7: Pretore era uno uficiale il quale rendeva ragione e giustizia al popolo. Questo uficio fu trovato per lo troppo impaccio ch'aveno i consoli nel tempo de la guerra. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[16] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. I, [Prol.-cap. 1], pag. 2v.3: e comandò che alguno non le legesse se per força di tempesta non fosse desviato dal corso dela nave pretoria, çò è de lui ch'era pretore. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Fr., Strat., I, 1, 2: «a cursu praetoriae navis abductus».

[17] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. III, [vv. 615-16], pag. 114r.22: ampuo' era femene le quali non entendeva ad osservar castitade et queste cotali fieva licentiade delo pretor et fieva tochade da quella verga del pretor ch'ello absolveva le persone da certe observantie, sì como era li campioni da usar le battaie del'arena, li servi dala servitudene et le femene da osservar castitade... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[18] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 6, 43-54, pag. 191.22: Et amenduni li consuli, cioè Marco Tullio e Gaio Antonio, fu ordinato per li senatori che stessono a guardia della città, e li due pretori andassono...

[19] f Gloss. degli uffici romani (red. Ricc.), XIV ex. (fior.), pag. 30.5: Pretori e prefetti tenevano corte e udivano i piati del popolo, e rendevano ragione. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- [Con rif. alla carica stessa].

[20] Gl f Bart. da San Concordio, Catilinario, a. 1313 (tosc.), Cap. 33, pag. 82.12: Il consolo, tenendo Lentulo per mano, perocché era pretore, se 'l menò in senato, e dessi qui intendere che Pretore era officio de' principali giudici, li quali giudicavano delle maggiori cose, e aveano potestà di fare decreti e statuti: di questi era Lentulo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 Locuz. nom. Pretore cittadino, della città : lo stesso che pretore urbano.

[1] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. I, cap. 1, pag. 5r.25: Petilio, pretore della cittade, per l'autorità del senato, fece fare fuoco a quelli [[libri]] che fanno i sacrifici e in presenza del popolo gl'arse. || Cfr. Val. Max., I, 1, 12: «Q. Petilius praetor urbanus».

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 46, S. Gregorio, vol. 1, pag. 371.9: pensava che più sicuramente servirebbe a Cristo se sotto abito di pretore cittadino servisse spontaniamente al mondo... || Cfr. Legenda aurea, XLVI, 9: «sub pretoris urbani habitu».

1.2 Locuz. nom. Pretore urbano: magistrato che amministra la giustizia tra i cittadini romani (in opp. al praetor peregrinus con giurisdizione sulle cause tra i cittadini romani e gli stranieri).

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 5, vol. 1, pag. 125.30: Ca Quintu Pompeyu, urbanu preturi, l'interdissi li beni di sou patri, nìn se truvau nullu in cussì grandi citati commu era Ruma qui reprehendissi quillu decretu.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 1, pag. 51.2: Petilio pretore urbano per autoritade del senato, facendo fare fuoco alli ministri de' sacrificii, in presenza del popolo gli arse. || Cfr. Val. Max., I, 1, 12: «Q. Petilius praetor urbanus».

[3] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. IV, [cap. 5], pag. 84r.9: Celio, pretore urbano, essendoli montato uno picho suso il capo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Fr., Strat., IV, 5, 14: «C. Aelius praetor urbanus».

1.3 Estens. Alto magistrato. || Cfr. ED s.v. pretore: «non risulta che [Manfredi da Vico] sia stato insignito di tale titolo, né tantomeno siamo a conoscenza di una magistratura di tal nome nella Roma medievale».

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 29, pag. 450.6: E qui surgono due questioni, alle quali nel fine di questo trattato è bello intendere. Potrebbe dire ser Manfredi da Vico, che ora Pretore si chiama e Prefetto...

2 [Con rif. all'antica Grecia:] comandante militare. [In partic. ad Atene:] ciascuno dei dieci magistrati cui è affidato il comando dell'esercito e della flotta; stratego.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 1, pag. 351.27: E allotta Fannio che con Mitridate s' era coniunto, e ancora Metrofane regio pretore vinti da Mamerco, con duemila cavalieri fuggiro in Mesia... || Cfr. Orosio, Hist., VI, 2, 16: «Metrophanes regius praetor».

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 8, vol. 1, pag. 144.5: Tutta la universitati di li Athenisi per instintu di iniquissimu et di crudilissimu erruri avia dunata una malvasa sentencia supra la capu di li X preturi, li quali avianu distruttu lu naviliu di quilli di Lacedemonia.

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 8, pag. 254.16: Tutta la città di Atene, mossa per iniquissimo e crudelissimo errore, avea data trista sentenza del capo di dieci pretori, i quali appo Arginusa aveano disfatto il navilio di Lacedemonia.

[4] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [I.24], vol. 5, pag. 53.11: Ed eccitati ancora erano più per la paurosa novella ed il pretore degli Ateniesi e Diosippo prefetto delle coorti, amenduni al soldo degli Ateniesi militavano. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXXI, 24, 6: «praetor Atheniensium».

[5] f Chiose a Valerio Massimo (C - L. III-IV), c. 1346 (tosc.), chiosa p [III.8.ext.2-3], pag. 58r.20: Fu gridato: - Quello che non è onesto non è utile -. Contra questo, x pretori arsero questo navilio. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

3 [Dir.] Estens. Ufficiale che amministra la giustizia o svolge det. incarichi in una comunità.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 190, vol. 2, pag. 86.34: Anco, statuimo et ordiniamo che l'officio [de' pretori sia et] [esse]re debia ne la città di Siena, sì che neuna casa o vero hedificio alcuno si possa di nuovo fondare o vero murare dintorno a le strade o vero vie publiche del comune, se li pretori, overo due di loro per lo meno, non vegono la detta uopera et fondamento, acciò che coloro e' quali hedificano non debiano sopraprendere de la ragione del comune.

[2] Stat. palerm., 1341, pag. 34.2: Kisti sunnu li capituli facti pir cumandamentu di lu prituri. Imprimis ki nulla fimmina di ki condiccioni si sia, grandi oy pichula oy mizana, oy di qualuncata etati sia, digia purtari curuna, frigi oy zacharelli di oru...

[3] a Doc. ver., 1356 (2), pag. 321.37: possa e debio quella p(ar)to o quelle p(ar)te che no atte(n)desso e n'os(er)vesso co(n)vegniro realmentre e p(er)sonalmentre sença alguna citança dena(n)ci da çascaum çuxo osio p(re)toro, delegà o subdelegà, sì eccl(es)iastico cu(m') secularo, en Ver(ona), Vicença, Paogua...

4 [Generic.:] chi esercita il potere su una comunità o in un territorio (in un elenco di cariche).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 37, pag. 29: Zamai no fo marchese ni prencep ni pretor / Ni cont ni dux ni consolo ni rex ni imperator / Ki 'm fess unca tal guerra, tal dagn e tal dexnor...

[u.r. 12.12.2017]