0.1 pretoria, pretorie, pretorio, pretoriu; f: pretorii.
0.2 Lat. praetorius (DELI 2 s.v. pretore).
0.3 Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).
In testi sett.: f Frontino volg., a. 1381 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Del pretore. 1.1 [Detto di un luogo:] in cui ha sede il pretore. 2 [Detto di una persona:] che ha ricoperto la carica di pretore. 2.1 Che annovera membri che hanno ricoperto la carica di pretore.
0.8 Diego Dotto 16.03.2015.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 14, pag. 125.12: E una [[nave]] ve n'aveva che si chiamava la pretoria, per ciò che vi stava dentro Bruto, lo quale era pretore, e portava una torre di legname...
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 13, pag. 581.18: Quinto Scevola, chiarissimo e certissimo dottore di legge, quante volte gli era domandato consiglio di ragione pretoria, rimandava quelli che chiedevano il consiglio a Furio e Cassellio, però che questi due erano disposti a quella scienza. || Cfr. Val. Max., VIII, 12, 1: «de iure praediatorio» (ma «praetorio» Pc).
[3] Gl f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. I, [Prol.-cap. 1], pag. 2v.3: e comandò che alguno non le legesse se per força di tempesta non fosse desviato dal corso dela nave pretoria, çò è de lui ch'era pretore. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Fr., Strat., I, 1, 2: «a cursu praetoriae navis abductus».
[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 38, pag. 351.36: Appresso questo furono tenute le comizie pretorie: e furono creati due, li quali allora erano edili plebei... || Cfr. Liv., XXVIII, 38, 10: «praetoria inde comitia habita».
- Sost.
[5] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 533.11: E costui se chiamava pretorio de' pelegrini e l'altro de' Romani: non potieno costoro impacciarse se none in questione civili e di rasgione.
1.1 [Detto di un luogo:] in cui ha sede il pretore. || Cfr. pretorio 2 2.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 23, pag. 31.14: La porta la quale s' appella Pretoria o vero si dee far dall' oriente, o da quel luogo che guarda i nemici; e se l' oste è in andare, da quella parte si dee fare dove dee andare l' oste. || Cfr. Veg., Mil., I, 23, 2: «Porta autem, quae appelatur praetoria».
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 40.4: E cumandau que li urdinassiru locu pretoriu da la parti sua dricta et volsi que issu avissi nomu et di consulu et di imperaduri... || Cfr. Val. Max., V, 5, 3: «praecepit etiam dextera in parte praetorium ei statui».
[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 5, pag. 377.19: E comandoe che nella destra parte li fosse fatto uno seggio pretorio, e volle ch' elli tenesse nome di consolo e nome d' imperadore. || Cfr. Val. Max., V, 5, 3: «praecepit etiam dextera in parte praetorium ei statui».
2 [Detto di una persona:] che ha ricoperto la carica di pretore.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 46.18: Eciandeu constau per certi que Luciu Lamia, qui fu homu pretoriu, standu supra lu focu gittau vuci. || Cfr. Val. Max., I, 8, 12: «praetorio uiro».
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 2, pag. 417.7: Vidi in quello medesimo abito e cittadinanza [tua] l' uomo pretorioPerpenna maladicendo la tua crudelezza. || Cfr. Val. Max., VI, 2, 8: «praetorium uirum».
[3] f Deca terza (B), L. I-II, XIV m. (tosc.), L. II, cap. 78, vol. 2, pag. 187.7: e tra costoro amenduni i questori di consoli, Lucio Atilino e Lucio Furio Bibaculo, [XXII.49.16] e ventun tribuni de' militi, ed alcuni uomini consolari e pretorii e edilizii... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXII, 49, 16: «consulares quidam praetoriique et aedilicii».
- Sost.
[4] f Chiose a Valerio Massimo ("A" - FL2), 1390/92 (fior.), chiosa a [IX.14.ext.3], pag. 163v.3: Ciò è che questo Ciciliano che disse queste parole per giuoco era sottoposto al pretorio e al proconsolo, i quali avea verghe, ciò è signorie e scuri, ciò è uomini con mannaie. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[5] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 9, cap. 11, pag. 396.5: ambasciadori a lui ordinarono M. Valerio Levino, il quale due volte era stato consolo e in Grecia era stato per la repubblica, e M. Cecilio Metello pretorio, Ser. Sulpicio Galba edilizio, due questori, Gn. Tremellio Flacco e M. Valerio Faltone. || Cfr. Liv., XXIX, 11, 3: «M. Caecilium Metellum praetorium».
2.1 Che annovera membri che hanno ricoperto la carica di pretore.
[1] f Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.), L. V, cap. 2, pag. 129r.19: Quinto Terrentio Culleo, nato di gente pretoria e splendiente intra pochi de l'ordine de' senatori, per ottimo essemplo il carro triunfale del maggiore Affricano seguie... || Cfr. Val. Max., V, 2, 5: «praetoria familia».
[u.r. 10.12.2015]