QUESTORE s.m.

0.1 quesitore, questor, questore, questori, questuri, quisitori.

0.2 Lat. quaestor (DELI 2 s.v. questore).

0.3 Miracole de Roma, XIII m. (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); IV Catilinaria volg., 1313 (fior.).

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Per ragioni semantiche si riconducono al lemma anche le occ. per le forme quesitore e quisitori, prob. rifatte sul lat. quaesitor.

Locuz. e fras. questore urbano 1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Nell'antica Roma, magistrato cui spetta l'amministrazione della giustizia e del tesoro pubblico. 1.1 Locuz. nom. Questore urbano: magistrato che amministra la giustizia e le finanze con giurisdizione sulla città di Roma. 2 Cancelliere imperiale che redige i testi di legge.

0.8 Diego Dotto 16.03.2015.

1 Nell'antica Roma, magistrato cui spetta l'amministrazione della giustizia e del tesoro pubblico.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 48, pag. 583.9: Numenculator in lengua greca, adpo noi se clama questore. Esso deo avere cura de le vidue, de li orphani et de li poveri, et nanti esso se deo disputare de le testamenta.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 18, pag. 249.26: ed essendo l' erario di Roma molto povero, essendo Claudio Marcello e Valerio Levino consoli, tutti i senatori recaro al Comune, e miserlo nelle mani de' questori, tutto l' oro e ariento...

[3] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 80.7, pag. 35: Sonvi trebuni, edile e quisitori, / pretor', patrici, vescovi e censori, / e gli uficial' ch'avean Roma 'n demino.

[4] Gl f Bart. da San Concordio, Catilinario, a. 1313 (tosc.), Cap. 13, pag. 39.6: Poscia Pisone fu mandato da' Romani nella Spagna di qua, cioè in Catalogna, per signore e questore, cioè ricevitore e spenditore dell'avere comune. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sal., Cat., 19, 1: «quaestor pro praetore missus est».

[5] Gl f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Sal. Cat.] (H) 5, pag. 74.23: Questori ierano quegli ch'erano inchieditori de' diritti e de' torti, ed erano a fare ragunare consigli. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Gl f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Caes. Gal.] (H) 75, pag. 188.8: Cesare diede a ciascuna dele sue legioni legato e uno questore (ché questi sono certe maniere d'uficiali) per esere testimoni come ciascuna legione si conterebe. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] Gl Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 17, gl. q, pag. 11.5: Questore era uno officiale il quale ricercava e manteneva le ragioni del Comune e de' cittadini occupate.

[8] Gl Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 116, gl. g, pag. 68.3: Questori erano investigatori e ricercatori di tutti li dubbiosi piati e questioni del Comune e de' cittadini.

[9] Gl f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.), chiosa h [II.2.4], pag. 9v.27: Questori erano giudici e rettori... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 59.13: Di li quali officiali commu la auturitati se amplificava et acrissia, cussì la lur astinencia se ristringia strittissimamenti, ca li intramalgi di li hostij sacrificati da quisti erannu purtati a li questuri di lu erariu.

[11] Gl f Gloss. degli uffici romani (red. Vienna), a. 1337 (fior.), pag. 32.26: Questori erano investigatori de le ragioni del comune et erano sopra li tributi di Roma e rendite et erano difenditori e ricerchatori de le quistioni e de' piati de' citadini. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[12] Gl f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa g [V.1.1f], pag. 123v.8: Il quale officiale era chiamato «questore», il cui officio altresì era in punire ladroni e in conservare la pecunia del comune. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[13] f Chiose a Valerio Massimo (C - L. II), c. 1346 (tosc.), chiosa 17b [II.2.1], pag. 61.37: (Fatto questore ecc.) «Questore» è tanto dire quanto domandatore overo investigatore, il quale investigava in luogo di giudice de' piati, overo è detto «questore», imperciò ch'era sopra le questioni. Veramente per addietro quegli è stato «questore» che adomandava e procurava i tributi del popolo di Roma e così si può comprendere che lla questoria era alcuna degnitade. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[14] Gl f Chiose a Tratt. Provvidenza, XIV s.q. (fior.), chiosa 7, pag. 3r.1: [e pe' questori] Cioè camarlinghi. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[15] Gl f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 44, vol. 1, pag. 59.1: [questuri di lu erariu] Li thesureri. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- [Con rif. alla carica stessa].

[16] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 2, pag. 3.3: In Roma avea molti altri offici, sì come tribuni, questori, vescovi, pretori, patricii, censori, ciliarce, centurioni e decurioni.

- [Per prob. scambio tra il lat. quaesitor e quaestor]. || Cfr. Cicero, Oratio IV, p. 71: «quaesitori gratulationem [[...]] decrerit» (ma «quaestori» beta e gamma).

[17] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 51.7: E costui, l'altr'ieri, diede in guardia Cietego e Lentolu ed agiunse p(r)eghiere a me, e fecie dimostranze - ieri - con grandi presenti. Già di questo neuno dubita, di colui il quale ordinò la guardia a l'aqusato, e l'alegreza al questore, e 'l merito al giudicie, il quale di tutta la repu(blica) e de la causa giudicòe.

1.1 Locuz. nom. Questore urbano: magistrato che amministra la giustizia e le finanze con giurisdizione sulla città di Roma.

[1] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 183.24: E io mi ricordo bene, quando Quinto Ligario fu questoreurbano, com' elli si portò verso te e verso la tua dignitade.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 3, pag. 164.20: E questa legge comanda, che l' imperadori ch' entrano ne la nostra cittade, incontanente giurino dinanzi a' questoriurbani, che del novero de' nimici morti e de' cittadini perduti elli scrissono al senato la veritade.

[3] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [VIII.58], vol. 6, pag. 320.19: Ostilio e Furio condannati, quello medesimo giorno dierono pagatore alli questori urbani. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Gl f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa [II.8.1], pag. 55r.4: (questoriurbani etc.) Ciò è tesorieri di Roma, a li quali perveniano li tributi e li censi dati a Roma. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2 Cancelliere imperiale che redige i testi di legge.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 119.20: Costui cominciò a reggere lo imperio anni Domini 527, e governollo anni XXXVIIJ: corresse le leggi, e compilò la Instituta, e 'l Digesto, e 'l Codigo; alla quale opera elli elesse l'uomo eccellentissimo, questore del sacro palazzo, uomo consolare e patrizio, Giovanni...

[u.r. 11.12.2017]