SFRENATEZZA s.f.

0.1 sfrenatezza.

0.2 Da sfrenato.

0.3 Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Difetto di controllo e moderazione. 1.1 [Con rif. al desiderio sessuale].

0.8 Diego Dotto 22.04.2015.

1 Difetto di controllo e moderazione.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 1, 31-42, pag. 34.3: [[significando]] per la dolce stagione, che č la primavera, la sua giovanezza la qual'era domevole, passata la sfrenatezza della adolescenzia.

1.1 [Con rif. al desiderio sessuale].

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 138.21: Udito aveano che di lą scorso era la lautezza e smisurate spese et ogni cosa di soperchio desiderio, e ch' elli erano essuti li primi, che trovato aveano ugnere d' unguento, e che corone si dessero ne' conviti, e di porre seconda imbandigione in tavola, et avere trovati incitamenti e provocamenti di non piccola sfrenatezza di soperchio. || Cfr. Val. Max., II, 6, 1: «haud parua luxuriae inritamenta».