GINNASIO s.m./agg.

0.1 genasïum, gimnasio, ginnasio; f: cignasio, gignasio, gignasiu, ginasio.

0.2 Lat. gymnasium (DELI 2 s.v. ginnasio).

0.3 Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.); f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.); Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.).

In testi sic.: f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 [Nell'antichità classica:] luogo destinato all'esercizio fisico dei cittadini e in partic. dei giovani (specif. alla lotta, che si pratica senza indumenti), in séguito destinato anche all'educazione culturale, filosofica ed estetica. 2 Attività destinata all'educazione fisica dei cittadini e in partic. dei giovani, che può consistere specif. in varie forme di lotta in cui gli atleti si ungono e combattono nudi.

0.8 Diego Dotto 22.09.2014.

1 [Nell'antichità classica:] luogo destinato all'esercizio fisico dei cittadini e in partic. dei giovani (specif. alla lotta, che si pratica senza indumenti), in séguito destinato anche all'educazione culturale, filosofica ed estetica.

[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 69.1, pag. 30: Genasïum v'è che è lo nono loco, / fra nnoi è scuola, ov' od' uom sapïenza; / quiv' è lo studio assai grand' e non poco, / ove s'apprende sovrana prudenza.

[2] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. IX, cap. 10, pag. 158v.17: però che a Tassillo, prencipe del ginasio, da alquanti giovani tocco sé richiamato, concedeo o ch'elli ricogliesse xxx dramme da costoro o egli imponesse x fedite a ciascuno. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Val. Max., IX, 10.ext., 2: «Taxillo [[...]] gymnasiarcho».

[3] Gl Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 12, pag. 666.4: E Pindaro, con ciò fosse cosa che nel luogo detto Gimnasio giacesse in grembo a uno garzone, del quale solo si dilettava... || Cfr. Val. Max., IX, 12.ext., 7: «in gymnasio».

[4] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [I.17], vol. 5, pag. 43.15: i garzoni nobili e le vergini e i fanciulli piccolini con le loro balie comandarono che fossero inchiusi nel gimnasio... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXXI, 17, 4: «in gymnasio includi».

[5] f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 392, vol. 2, pag. 203.2: [quillu locu] Gignasiu. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; commenta Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.): «issu inturniau di armi et di focu quillu locu con gran calca di genti, uvi se spruvavanu li juvini a mazza e scutu».

[6] Gl f Chiose a Valerio Massimo ("A" - FL2), 1390/92 (fior.), chiosa a [IX.12.ext.7], pag. 161v.1: Cignasio è luogo di campioni e talora di quistionamento e di giu[o]co.

[7] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 9, cap. 19, pag. 412.3: E d' esso imperatore ancora si diceva, il suo portamento non essere non solamente romano, ma nè militare ancora: e che egli andava nel ginnasio col pallio e colle crepide e dava opera a' libelli e alle palestre... || Cfr. Liv., XXIX, 19, 11: «cum pallio crepidisque inambulare in gymnasio».

2 Attività destinata all'educazione fisica dei cittadini e in partic. dei giovani, che può consistere specif. in varie forme di lotta in cui gli atleti si ungono e combattono nudi.

[1] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. III, cap. 6, pag. 50v.10: Publio Scipione [[...]] diede opera al giuoco chiamato Gignasio, intra gli consigli e gli sforzamenti di sì grande cosa e usò il palio e li calzamenti chiamati crepidi... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Val. Max., III, 6, 1: «operam gymnasio dedit».

[2] Gl f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.), chiosa a [III.6.1], pag. 21r.1: Gignasio è uno giuoco nel quale gl'uomini ignudi si spermentavano. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 6, pag. 229.21: Publio Scipione [[...]] diede luogo et opera al giuoco chiamato Ginnasio, intra li consigli e li sforzamenti di così grande cosa, et usò il mantello e li calzamenti detti Crepidi...

- Agg.

[4] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa a [III.6.1], pag. 82v.7: Dice che Scipione diede opera in Cicilia, mentre ch'elli scrivea l'oste per trasportare in Affrica al giuoco de' campioni nudi e unti. GIGNOS in greco viene a dire 'nudo' in latino. Giuochi furono di più maniere: gignasio, circese, gladiatorio e scenico. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.