IMMODERATO agg.

0.1 immoderata, immoderati, immoderato, immuderata, immuderatu, inmoderata, inmoderate, inmoderato, inmoderatu.

0.2 Lat. immoderatus (DELI 2 s.v. immoderato).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); f Deca quarta, a. 1346 (fior.); Ristoro Canigiani, 1363 (fior.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Che eccede i giusti limiti. 1.1 Che supera per quantità o dimensioni la misura normale. 2 [Di una persona:] che non si contiene entro i giusti limiti. 2.1 [Con rif. alla corporatura:] di dimensioni enormi (tali da incutere spavento).

0.8 Diego Dotto 22.09.2014.

1 Che eccede i giusti limiti. || Att. prevalentemente in volgarizzamenti, per trad. del lat. immoderatus.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 1, pag. 289.12: et lo smoderato amore d' avere, che è fine in teniere le cose, si può chiamare cupidità ; et lo inmoderato amore d'avere podestà, si può chiamare superbia. || Cfr. Albertano, De amore, III, praef.: «immoderatus insuper amor habendi qui non extat in retinendo cupiditas potest dici, immoderatus enim deinque amor habendi potestatem super homines potest dici superbia».

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 5: [18] La troppa loda p(er) luzinghe, la inmoderata vitoperatione p(er) mali(n)gnità è sospecta. || Cfr. Albertano, Ars loquendi, V: «immoderata vituperatio».

[3] Gl Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 5, pag. 153.3: Decto de la invidia seguita de la luxuria, la qual ène acto illicito (et) inmoderato carnale: però ke dice "illicito" se intende cum persona (et) in modo ke non se convenga, [però che dicie "inmoderato" intendesi più che non si convenga]... || L'integrazione è dal ms. quattrocentesco S.

[4] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 447.6: li quali [[animi]] mossi ad suoni e ad stormenti e ad diverse inmoderate canzoni, più legiermente cagiono in loro medesimi. || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 70: «ad diversas modulaminis cantilenas».

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 2, vol. 2, pag. 152.30: A li publiki judicij eu aiungirò li privati, di li quali plù purrà diletari lu lecturi la equitati di li questiuni ca non purrà offindiri la lur immuderata multitudini. || Cfr. Val. Max., VIII, 2.praef.: «immoderata turba».

[6] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 37.2, pag. 89: Il vizio della gola è una voglia / Immoderata di molto mangiare / E di ben bere...

[7] a Consigli mercatura, XIV (tosc.), pag. 118.40: Le disordinate et inmoderate ispese del vestire et d'altro, fanno fare i mali et disonesti ghuadagni.

1.1 Che supera per quantità o dimensioni la misura normale.

[1] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 26, pag. 592.16: E spissi fiati aveni pir tropu et inmoderatu carricu postu a lu cavallu, undi a pena lu cavallu si pò diritu drizari ni livari li gambi... || Cfr. Giordano Ruffo, De med. equor., 27: «propter immoderatum et superfluum onus».

[2] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 30, pag. 41.18: [7] Item la radicata di lu lapaczu in achitu forti et pistatu et suposta, curanu d'immuderatu tumori di meucza. ||Trad. «immoderatum tumorem splenis».

2 [Di una persona:] che non si contiene entro i giusti limiti.

[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 53, pag. 124.6: Lo beatissimo Iob, come dice santo Gregorio, tenne nelle sue avversitati questa via virtuosa, che nè ai colpi fu insensibile nè alli dolori fu immoderato.

- [Con rif. alla parola].

[2] f Annotazioni sopra i Vangeli, XIV: La lingua ch'è placabile è legno di vita, e quella ch'è immoderata, e scostumata abbatte lo spirito. || Crusca (1) s.v. immoderato.

2.1 [Con rif. alla corporatura:] di dimensioni enormi (tali da incutere spavento).

[1] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [VIII.37], vol. 6, pag. 270.21: perciò che più era loro stata tollerabile la servitudine del re Antioco, che la fierezza degli immoderati barbari, e la paura la quale di giorno in giorno incerta avevano... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXXVIII, 37, 3: «feritas immanium barbarorum».