0.1 entalentato, intalenta, intalentargli, intalentata, intalentate, intalentati, intalentato, intalenti, intelantati.
0.2 Fr. ant. entalenter (DEI s.v. intalentare).
0.3 Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Suscitare (in qno) un desiderio (di fare qsa). 1.1 Estens. Indurre. 2 Essere gradito, piacere (a qno).
0.8 Diego Dotto 13.10.2014.
1 Suscitare (in qno) un desiderio (di fare qsa).
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 5 rubr., pag. 75.5: Discorso di Cesare a' suoi cavalieri per intalentargli a combattere.
[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 7, vol. 1, pag. 15.12: uno pastore, che ebbe nome Caco, il quale abitava in quella montagna, uomo di grande forza e molto fiero, intalentato della grande bellezza de' buoi [e volenteroso di farne preda], maliziosamente si pensņ che, s'egli li cacciasse dinanzi da sč, elli potrebbono essere trovati per l'orme... || Cfr. Liv., I, 7, 5: «captus pulchritudine boum».
[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 4.2, pag. 55: Fin amor mi conforta / e lo cor m'intalenta, / madonna, ch'io non penta, / di voi s'io innamorai.
2 Essere gradito, piacere (a qno).
[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), son. 13-2.6, pag. 86: E prego Dio che 'l mio frutto agia sagio, / che v'intalenti ne la prima giunta... || Diversamente: f Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.), son. 18.6, pag. 259: «che vi talenti» (secondo V: cfr. CLPIO V BoOr.782.6, mentre «ui(n)ta lenti» č nel Vat. lat. 4823).