PARVITÀ s.f.

0.1 parvità , parvitade, parvitate.

0.2 Lat. parvitas, parvitatem.

0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 2.1.

0.4 In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.).

0.5 Locuz. e fras. la mia parvità 2.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Qualità o condizione di ciò che è di modeste dimensioni. 2 Fig. Insufficienza o inadeguatezza (con rif. a qualità morali o intellettuali). 2.1 [Nel genere epistolare, con rif. al mittente come formula di cortesia nei confronti del destinatario:] la mia parvità .

0.8 Diego Dotto 29.09.2014.

1 Qualità o condizione di ciò che è di modeste dimensioni.

[1] Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.), 9, pag. 123.22: In ista parte se figuranu li api, li quali pascunu et essamanu et fau fillioli et melle, emperzò che per loro essercitiu et indoctrinamentu, non obstante loro parvitate de corpu, tamen per fortecze de mente componu unu purificatu magisteriu...

2 Fig. Insufficienza o inadeguatezza (con rif. a qualità morali o intellettuali).

[1] f Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342: La parvità del mio intelletto tanto ha cresciuta la tua esposizione. || Crusca (4) s.v. parvità ; l'ed. inclusa nel corpus legge «poichè per la tarditade del mio intelletto tanto è cresciuta la tua esposizione»: cfr. Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 39, pag. 120.14.

[2] Gl f Pistole di S. Girolamo volg., XIV: Io non dubito che l'orazione della nostra parvità , cioè piccolezza, non ti paja rozza. || TB s.v. parvità .

2.1 [Nel genere epistolare, con rif. al mittente come formula di cortesia nei confronti del destinatario, per calco sul lat. parvitas mea:] la mia parvità .

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 9 (34), pag. 237.10: p(er) lo quale la mia pa(r)vità serave honorà (e) exaltà e receverave acresam(en)to d(e) be(n)ivole(n)tia e d(e) gr(ati)a sp(eti)ale...

[2] Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.), pag. 7.15: Supplica la mia parvitade a la vostra segnoria devotamente, che vui, per Deo e per lo vostro onore, segundo la vostra força ch' è sufficiente in questa parte, vugliae dare overa che possa avere officio in Comuno.