PRETESCO agg.

0.1 pretesca.

0.2 Da prete.

0.3 f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.): 1; Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 [Come equivalente del lat. (toga) praetexta, con incrocio paretimologico con prete, a causa dell'alta dignità civile o religiosa di chi indossa la pretesta].

0.8 Diego Dotto 22.09.2014.

1 [Come equivalente del lat. (toga) praetexta, con incrocio paretimologico con prete, a causa dell'alta dignità civile o religiosa di chi indossa la pretesta].

[1] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa p [II.4.1-2], pag. 39r.17: Facendo questa recitazione si mette uno altare e sopra quello s'apparecchia il fuoco per uno che à abito di cherico del sacerdote, un altro esce de la scena con vesta pretesca e 'l coltello in mano del sacrificio... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 8, pag. 206.5: E entrato nella corte, conciò fosse cosa L. Licinio pretore di quella il menasse fuori, appellò a' tribuni della plebe, e flamine l' antica ragione del sacerdozio raddomandava, cioè che a Gneo Flaminio fosse dato ciò con toga pretesca e con sella curule. || Cfr. Liv., XXVII, 8, 8: «cum toga praetexta et sella curuli».

[3] f Libro de' beneficii volg., XIV/XV (fior.), L. I, pag. 8.8: Che ha la corona per sé prezioso? che la pretesca porpore, o 'l consolato, o la seggia giudiciale, o il carro? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sen., Ben., I, 5, 6: «Quid habet per se corona pretiosum? Quid praetexta? Quid fasces?».