PRETESTA s.f.

0.1 pretesta, preteste, pretexta.

0.2 Lat. praetexta (DELI 2 s.v. pretesta).

0.3 f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.): 1; Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.): 1.

0.4 In testi tosc.: f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.); Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

L'att. in Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.) è almeno sospetta quanto a cronologia: l'ed. inclusa nel corpus DiVo legge: «de la cui così maravigliosa opera n'è dimostratore la statova bollata e sopratessuta scinta ch'è posta nel Campidoglio per ordinamento del senato»: cfr. f Valerio Massimo (red. V1, ed. Lippi Bigazzi), a. 1336 (fior.), L. III, cap. 1, pag. 16v.2, in cui prob. il lat. incincta è interpretato come 'non cincta' con valore negativo e praetexta come nominativo del part. perf. di praetexo (Lippi Bigazzi). Nota che la lezione scinta arriva a V2, che pure ripristina il prestito diretto pretesta, con resa più fedele al dettato lat.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Nell'antica Roma:] toga bianca listata di stoffa purpurea, indossata dai figli dei cittadini liberi prima di entrare nell'età virile, dai supremi magistrati cui spetta la sella curulis, dai sacerdoti di alto rango.

0.8 Diego Dotto 22.09.2014.

1 [Nell'antica Roma:] toga bianca listata di stoffa purpurea, indossata dai figli dei cittadini liberi prima di entrare nell'età virile, dai supremi magistrati cui spetta la sella curulis, dai sacerdoti di alto rango.

[1] Gl f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.), chiosa z [II.2.9], pag. 10r.25: 'Pretesta' era vestimento con molta porpore; usava·llo infino a xvi anni i fanciulli de' nobili. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 1, vol. 1, pag. 98.21: Di la quali maravilyusa opera esti indicatrici la statua bullata et vestuta di pretexta posta a lu Capituliu per cumandamentu di lu Senatu... ||Cfr. Val. Max., III, 1, 1: «incincta praetexta».

[3] Gl Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 1, pag. 188.7: De la cui così maravigliosa opera n' è dimostratrice la statua bollata e cinta d' una veste ditta pretesta, che fu posta nel Campidoglio per ordinamento del senato. || Cfr. Val. Max., III, 1, 1: «statua bullata et incincta praetexta».

[4] Gl f Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.), L. III, cap. 1, pag. 64v.8: Dimostratrice di questa così memorabile opera è una statua bollata e scinta, con vestimento chiamato pretesta, posta nel Campidoglio per ordinatione del senato. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Gl f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa b [III.1.1], pag. 64v.13: «Pretesta» è uno vestimento che li fanciulli de' noboli usavano infino a li xv anni. Dice Isidoro, libro xviiii° de l'Ethimologie, ch'ella era chiamata «pretesta» però che lieta porpora v'era intratessuta. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Isidoro, Etym., XIX, 24, 16: «Dicta autem praetexta quia praetexebatur ei latior purpura».

[6] Gl f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 89, vol. 1, pag. 99.1: [pretexta] Chò èn: roba di citellu. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 6, 43-54, pag. 186.4: Et allora lo pontifice comandò a Decio ch'elli si vestisse la pretesta e velassesi lo capo, e tenesse colla sua mano il manto, e la lancia sotto li piedi suo' si mettesse e dicesse le infrascritte parole...